L’app IO per ritrovare documenti e oggetti smarriti, Genova prima città in Italia a usarla

Il capoluogo ligure è la prima città italiana a permettere di usare l’app IO per ricevere avvisi sugli oggetti (e soprattutto i documenti) smarriti: secondo quanto spiegato, la nuova funzionalità dovrebbe fare sì che le persone ricevano una notifica sullo smartphone per essere avveertite nel momento in cui viene ritrovato qualcosa che appartiene a loro.

A ideare e sviluppare la funzionalità è stato l’Ufficio Informatica della polizia Locale in collaborazione con l’Ufficio Agenda digitale: nel momento in cui un oggetto, riconducibile con certezza al proprietario, arriva nel magazzino di via Oristano, viene memorizzato in un database e, una volta incrociati i dati dei cittadini registrati, l’app invia al proprietario una notifica dell’avvenuto ritrovamento.

La schermata per controllare su ci sono oggetti smarriti di proprietà (non in questo caso, come si vede)

Il servizio è disponibile sul sito del Fascicolo del Cittadino, non dentro all’app ma online (qui, nella sezione Io Richiedo); adesso, il vantaggio è che non è più necessario verificare periodicamente la presenza di oggetti smarriti di appartenenza (cioè legati al codice fiscale), appunto grazie al servizio di notifica.

Dal Comune hanno ricordato che da agosto a oggi sono stati ritrovati 2384 oggetti (7310 nei primi 11 mesi dell’anno) e inviati 1460 messaggi, di cui circa 400 notifiche su IO, 1045 senza l’app e 16 con l’app ma con la notifica disattivata: “Abbiamo reso ancora più smart un servizio di utilità per tutti i cittadini nell’ottica di innovare le procedure di riconoscimento e ritiro dei beni smarriti – ha spiegato l’assessore alla Sicurezza, Sergio Gambino – Si tratta di un ulteriore passo in avanti nel percorso di digitalizzazione delle procedure della polizia Locale e di un modo estremamente concreto per accorciare le distanze tra i genovesi e i nostri agenti”.

Dal 2021 a oggi, cioè da quando il Fascicolo del Cittadino è entrato in funzione, sono stati circa 160mila i cittadini genovesi che hanno usufruito dei servizi digitali collegati alla polizia Locale.

@capoema

Fonte : Repubblica