Il vaccino rivoluzionario che abbassa il colesterolo “cattivo”

Per ridurre il rischio di eventi cardiovascolari, come infarto e ictus, bisogna tenere bassi i livelli di colesterolo cattivo (LDL) nel sangue. Sebbene sia un fattore di rischio modificabile, ridurlo in maniera efficace e sostenuta nel tempo resta ancora una grande sfida della ricerca. Ad oggi il trattamento standard prevede la prescrizione della statina, un farmaco che inibisce la produzione di colesterolo nel fegato riducendone i livelli nel sangue. Tuttavia, nonostante l’efficacia di questi farmaci, numerosi pazienti non riescono a raggiungere i livelli raccomandati, oppure non tollerano la terapia. Pertanto, per questi soggetti è disponibile da qualche anno una nuova classe di farmaci: gli inibitori della proteina PCSK9, che possono ridurre fino al 60-70% i livelli di colesterolo LDL. Ma, a differenza delle statine che sono disponibili come farmaci orali, gli inibitori di PCSK9 sono molto costosi e vengono somministrati solo con iniezioni ogni 2 o 4 settimane, generando barriere al loro utilizzo.

Ad affiancare questi farmaci potrebbe arrivare (non molto presto) il primo vaccino contro il colesterolo. Sviluppato dai ricercatori dell’Università del New Mexico e dell’Università della California, il farmaco, in fase sperimentale, promette di abbassare in modo efficace ed economico i livelli di colesterolo “cattivo”. “Siamo provando a sviluppare un altro approccio – ha affermato Bryce Chackerian, professore di Genetica molecolare e Microbiologia molecolare presso l’Università del New Mexico – che sia meno costoso e più ampiamente disponibile, non solo negli Stati Uniti, ma anche in quei Paesi che non hanno le risorse per permettersi queste terapie molto, molto costose”. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su NPJ Vaccines.

Il vaccino e la proteina PCSK9

Il nuovo vaccino è costituito da un particella virale non infettiva, definita tecnicamente “virus-like particle” o VLP (ovvero una particella simile a un virus) combinata con minuscoli frammenti di una proteina presente sulle cellule del fegato, chiamata proproteina convertasi subtilisina/kexina di tipo 9 (PCSK9), nota per avere un’importante relazione con le LDL (lipoproteine a bassa densità).

I livelli di colesterolo nel sangue vengono regolati dai recettori delle LDL (LDLReceptor) che sottraggono le LDL alla circolazione sanguigna e le trasportano nelle cellule del fegato che poi provvedono ad eliminarle. A controllare il numero di questi recettori è la proteina PCSK9, che ha il ruolo di distruggere le LDLReceptor: quando c’è un eccesso di PCSK9 circolante questi recettori non funzionano bene e l’organismo non è in grado di controllare efficientemente i livelli di colesterolo. Ad influenzare la produzione di PCSK9 nel corpo possono essere diversi fattori come la genetica, la dieta, lo stile di vita, le condizioni ambientali, ecc.

Come agisce (e quanto è efficace)

Il vaccino sperimentale agisce come i vaccini tradizionali, stimolando la risposta anticorpale dell’organismo contro una molecola riconosciuta dal sistema immunitario come estranea o potenzialmente pericolosa. In questo caso prende di mira parti specifiche della proteina PCSK9 stimolando il sistema immunitario a riconoscere l’antigene (le parti della proteina PCSK9) e ad attaccarlo. In questo modo determina una riduzione dei livelli di colesterolo circolanti, riducendo il rischio di eventi cardiovascolari.

Negli ultimi 10 anni, i ricercatori hanno testato il vaccino su topi e scimmie ottenendo risultati promettenti. Il farmaco ha dimostrato di riuscire a ridurre i livelli di LDL del 30%, un’efficacia simile a molti farmaci ampiamente prescritti. Tuttavia, rispetto alle attuali opzioni terapeutiche, il nuovo vaccino è molto più economico e quindi accessibile a tutti.

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Quando sarà disponibile

Ci vorrà tempo (forse una decina d’anni) prima che questo vaccino possa essere utilizzato sugli esseri umani. “Il prossimo passo – ha affermato Chackerian – è trovare finanziamenti per passare agli studi clinici. La sperimentazione sugli esseri umani richiederà ulteriori studi e finanziamenti, ma ne varrà la pena se riusciremo con questo vaccino a ridurre il numero di persone (quasi 18 milioni) che muoiono ogni anno nel mondo a causa delle malattie cardiovascolari”. 

Fonte : Today