È tutto un po’ avvolto ancora nel mistero quello che esattamente vuol fare Levelquantum, startup milanese fondata da Magdalena Stobińska (ad) e Adam Buraczewski (Cto), entrambi di origine polacca ma approdati nel nostro paese per capitalizzare al meglio le potenzialità della loro innovazione che porta la tecnologia quantistica nel campo della sicurezza informatica.
Un’intuizione solida e decisamente promettente visto per recentemente la Nato ha inserito l’azienda nel programma Diana dedicato proprio le prerogative uniche proposte dalla loro soluzione. “Siamo impegnati nel realizzare uno dei sistemi di sicurezza informatica più sofisticati al mondo. Utilizzando la tecnologia quantistica siamo infatti in grado di assicurare un livello di protezione delle comunicazioni digitali sicuro al 100%, merito di componenti hardware e software capaci di verificare qualsiasi tipo di compromissione. Rispetto agli attuali metodi adottati che si basano su algoritmi matematici di criptografia anche molto sofistica, la soluzione proposta da levelQuantum rappresenta un totale cambio di paradigma perché utilizza un modo completamente nuovo di verifica basato sulla correlazione quantistica”, dice a Wired Stobińska, docente presso l’Istituto di informatica dell’Università di Varsavia e a capo del Quantum Technologies Research Group.
L’elemento totalmente innovativo proposto da levelQuantum è che, per la prima volta, una tecnologia è in grado di stabilire con totale certezza se una comunicazione digitale è avvenuta correttamente o è accaduto qualche tipo di problema che ne ha compromesso l’integrità. Per ottenere questo risultato opera a livello atomico utilizzando le proprietà fisiche dei fotoni.
Stobińska spiega: “Viviamo sempre di più in un modo fortemente legato al digitale, nessun ambito della nostra vita può essere indipendente da questo vincolo, quindi possiamo dire che Level quantum opera a questo livello globale. Se c’è una comunicazione digitale il nostro sistema di sicurezza può essere utilizzato per assicurarne l’integrità. Chiaramente alcuni specifici ambiti possono avere maggiore rilevanza per la nostra soluzione di sicurezza: finanza, infrastrutture critiche, difesa, spazio, digital health, governi, industria”.
La tecnologia proposta dalla startup rappresenta un vero e proprio cambio di paradigma rispetto alle soluzioni utilizzate fino a oggi basate essenzialmente su modelli matematici di crittografia. L’elemento originale risiede proprio nella possibilità di utilizzare il movimento dei fotoni come parametro per la verifica di eventuali forme di compromissione. L’infallibilità di questo metodo è legata intrinsecamente alla fisica della luce.
Fonte : Wired