Erdogan: “Netanyahu come Hitler”. La risposta: “Non accetto lezioni da un genocida”

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è tornato a criticare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sostenendo che non è diverso da Adolf Hitler e paragonando gli attacchi di Israele a Gaza al trattamento del popolo ebraico da parte dei nazisti. Erdogan ha puntato anche il dito contro i Paesi occidentali che sostengono Tel Aviv, sostenendo che sono complici di quelli che ha definito crimini di guerra. “Parlavano male di Hitler. Che differenza c’è con Hitler? Ci faranno sentire la mancanza di Hitler. Quello che sta facendo Netanyahu è forse meno di quello che ha fatto Hitler? Non lo è”, ha detto Erdogan. Il premier israeliano “è più ricco di Hitler, riceve il sostegno dell’Occidente. Ogni tipo di sostegno viene dagli Stati Uniti. E cosa hanno fatto con tutto questo sostegno? Hanno ucciso più di 20mila abitanti di Gaza”, ha detto il presidente turco.

Dal canto suo Netanyahu ha risposto dicendo che il presidente turco non ha diritto di dare lezioni a Israele. “Erdogan, che commette genocidi contro i curdi, che detiene il record mondiale di giornalisti che si oppongono al suo governo imprigionati”, è “l’ultima persona che può predicarci moralità”, ha dichiarato il politico in un comunicato. Nonostante le critiche a Israele, la Turchia ha però mantenuto i legami commerciali con la nazione, suscitando le reazioni dei partiti di opposizione e dell’Iran, anche se Ankara afferma che gli scambi commerciali con Israele sono diminuiti drasticamente dal 7 ottobre, quando il gruppo militante palestinese Hamas ha lanciato un terribile attacco contro Israele in cui sono state uccise circa 1.400 persone. La risposta di Israele è stata feroce e Tel Aviv ha lanciato attacchi prima via cielo poi anche via terra contro la Striscia, in cui sono state uccise 21.110 persone, la maggior parte delle quali civili tra cui oltre 8mila bambini.

La guerra ha causato immense distruzioni e una catastrofe umanitaria nella Striscia, dove si rischia la carestia e la maggior parte degli ospedali è fuori uso. Secondo le Nazioni Unite, circa 1,9 milioni di abitanti, ovvero l’85% della popolazione, sono fuggiti dalle loro case. Nonostante il 22 dicembre il Consiglio di Sicurezza dell’Onu abbia adottato una risoluzione che chiede l’invio di aiuti umanitari “su larga scala”, la quantità di aiuti che entrano nel territorio, controllato da Israele, non è aumentata in modo significativo.

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Fonte : Today