Come può uno scoglio, il film con Pio e Amedeo al cinema

Giovedì 28 dicembre esce nelle sale cinematografiche di tutta Italia Come può uno scoglio, il nuovo film di Pio e Amedeo (FOTO) prodotto da Fremantle e Vision Distribution in collaborazione con Sky.  La pellicola, girata quasi totalmente a Vieste, vede il supporto di Regione Puglia, Fondazione Apulia Film Commission e Puglia Promozione. E promette, ancora una volta, di far ridere col politically scorrect a cui il duo foggiano ci ha abituati.

Come può uno scoglio, la trama

Al centro di Come può uno scoglio troviamo l’imbranato Pio che, dopo la morte del padre, è chiamato a farsi carico delle sue attività. Ricco costruttore edile., Salvatore ha sempre preso le decisioni al posto del figlio. Un figlio dal carattere debole, marito di Borromea e padre di Ginevra e Manfredi, che abita coi suoceri nel castello dei marchesi Pasin e che ha sempre condotto una vita agiata. Di mestiere fa l’avvocato, ma la morte del genitore lo costringe a diventare presidente delle aziende di famiglia. Non solo: alcuni imprenditori del paese lo hanno candidato a sindaco, per poterlo manipolare a loro vantaggio. Tuttavia, il docilissimo e malleabile Pio a un certo punto esplode. Succede quando don Boschin, guida spirituale del padre, gli chiede di aiutare Amedeo, un ex galeotto, assumendolo come autista. Col suo coraggio, Amedeo finirà per coinvolgerlo e per fargli mettere tutto in discussione. Pio riprenderà le sue passioni, farà pace con se stesso, e diventerà finalmente padrone della sua vita.

Il cast

I protagonisti di Come uno scoglio sono Pio e Amedeo, rispettivamente nei panni di Pio d’Antini e Amedeo Grieco. Borromea, la moglie di Pio, ha il volto di Francesca ValtortaClaudio Bigagli è don Boschin, Christina Andrea è Davide/Laura Rosamilia. Diretto da Gennaro Nunziante (quattro film con Checco Zalone e uno con Rovazzi, già alla regia di Belli Ciao con Pio e Amedeo), il titolo si rifà alla canzone di Battisti. Perché? Per la verità, non lo sanno neppure loro (o forse fingono di non saperlo, con l’irriverenza che da sempre li caratterizza). Sarà un film policamente corretto? Ovviamente no, neppure ora che la comicità sta cambiando. “Se una cosa fa ridere, giustifica l’oltraggio. E se si parla di satira, non ci deve mai essere l’oltraggio. È satira, nasce e muore lì”, hanno spiegato a Movieplayer.  “Negli ultimi anni ci siamo fatti assorbire da una cultura filo-americana che a noi italiani, soprattutto per quanto riguarda la commedia, non appartiene. Se vediamo i padri dell’ultima commedia italiana, da Lino Banfi a Verdone allo stesso Troisi, sono stati super scorretti e non vedo perché doverci edulcorare, ripulire.”

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Fonte : Sky Tg24