Nel 2014 – quando l’attuale primo ministro è stato eletto per la prima volta – sono stati 147 gli episodi di violenza nei confronti dei cristiani in India. Anche a causa delle “leggi anti-conversioni” del 2021, i casi di aggressioni e gli arresti indiscriminati di cristiani – da gennaio a novembre 2023 – sono 687. L’incontro di Natale e le parole del premier sono un primo passo verso la speranza di una distinzione dei rapporti, soprattutto negli Stati del Nord
New Delhi (AsiaNews) – Il primo ministro indiano Narendra Modi ha ospitato una rappresentanza della comunità cristiana nella sua residenza ufficiale di New Delhi il giorno di Natale, per la prima volta da quando è in carica nel 2014, accogliendo la proposta dell’Indian Minority Foundation di celebrare insieme la festività. All’incontro erano presenti personalità di spicco della comunità cristiana di tutto il Paese, tra cui il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo metropolita di Mumbai, Anil Joseph Thomas Couto, arcivescovo metropolita di Delhi, Thomas Mar Anthonios Valiyavilayil, vescovo ortodosso di San Giovanni Crisostomo di Gurgaon; il secondo segretario dell’ambasciata della Santa Sede, Kevin J. Kimtis; il reverendo Paul Swarup, vescovo della diocesi anglicana di Delhi; John Varghese, preside del St. Stephen’s College e altri esponenti della società civile.
Modi ha sottolineato la somiglianza di valori tra le diverse fedi in India, portando l’esempio della Bibbia che sottolinea la virtù nel servizio agli altri. “Nella Sacra Bibbia – ha aggiunto Modi – si dà grande importanza alla verità e si dice che solo la verità ci mostrerà la via della salvezza”, sottolineando la correlazione tra il testo sacro cristiano e le sacre Upanishad induiste che si concentrano sulla conoscenza della verità ultima per liberarci. Modi ha proseguito dicendo che si va avanti concentrandosi su valori e patrimonio condivisi. “Per l’India moderna del 21° secolo, questa cooperazione e spirito di ‘Sabka Prayas’ (gli sforzi di tutti) porteranno il Paese a nuovi livelli”.
Un’armonia che da quando nel 2014 il primo ministro Modi è entrato in carica, non c’è stata: quell’anno sono stati segnalati 147 episodi di violenza e arresti nei confronti dei cristiani, ma da allora i casi sono aumentati costantemente con 177 nel 2015, 208 nel 2016, 240 nel 2017, 292 nel 2018, 328 nel 2019, 279 nel 2020, 505 nel 2021, 599 nel 2022 e 687 a novembre 2023. Nonostante l’aumento della violenza verso i cristiani, a seguito dell’introduzione delle leggi anti-conversioni, Modi ha ricordato come il suo incontro con papa Francesco nel 2021 lo abbia profondamente colpito. Per l’occasione ha citato uno dei messaggi del pontefice per il Natale degli anni scorsi, in cui ha chiesto le benedizioni di Cristo su coloro che lottano per porre fine alla povertà. “Questo risuona con il mantra di Sabka Saath, Sabka Vikas, Sabka Vishwas e Sabka Prayas” (l’aiuto di tutti, la crescita di tutti, la confidenza di tutti e gli sforzi di tutti), ha detto Modi.
Il Cardinale Gracias, ha ringraziato il primo ministro per la sua presenza e ha anche osservato che la giornata segna l’anniversario della nascita dell’ex primo ministro Atal Bihari Vajpayee. Per questo ha parlato della sua passione per il buon governo tracciando un’analogia con gli insegnamenti di Gesù Cristo sul lavoro per lo sviluppo e il progresso degli altri.
Infine Mons. Anil Couto, ringraziando Modi per aver organizzato le celebrazioni natalizie nella sua residenza, ha sottolineato il significato che questo gesto ha fatto sì che la festa non sia solo una celebrazione della comunità cristiana ma una festa nazionale. Amplificando il messaggio di pace, amore e unità, ha auspicato il benessere di tutti i cittadini del Paese.
Fonte : Asia