Sorpresa: c’è un immigrato nella casa del ministro Crosetto

Sorpresa: nella nuova casa a Roma del ministro della Difesa, Guido Crosetto, lavora un muratore immigrato. La foto dell’operaio l’ha pubblicata lo stesso ministro nella sua pagina su X (immagine qui sopra), con un commento in risposta a un’inchiesta de Il Fatto (foto sotto). Ma non è questo che ci interessa ora: quello che dovremmo finalmente notare è la normalità della presenza nel nostro Paese di persone, studenti, lavoratori (l’8,6 per cento sul totale della popolazione) che hanno ruoli ormai indispensabili, tanto da andare a ristrutturare perfino la casa del ministro della Difesa. Un obiettivo sensibile per il quale, se la procedura è stata rispettata, chi vi lavora deve garantire la riservatezza prevista dal nulla osta di sicurezza.

Non conosciamo il nome, la provenienza, il tipo di permesso di soggiorno dell’operaio. Ma anche se non fosse straniero e avesse la cittadinanza italiana, tanto meglio: perché dimostrerebbe che per essere cittadini italiani ed europei oggi non bisogna avere per forza la pelle rosacea del ministro Matteo Salvini, o il capello rasato biondiccio dei camerati di estrema destra, convocati dal vicepresidente del Consiglio a Firenze il 3 dicembre.

Elon Musk e gli uteri in affitto

Non tutti però nel governo la pensano allo stesso modo. Sono mesi che la premier Giorgia Meloni, i ministri Salvini e Francesco Lollobrigida e, adesso, perfino l’imprenditore americano Elon Musk suonano giustamente l’allarme sull’italianità e la cultura italiana a rischio di estinzione. Ma, come unica soluzione, il governo propone la procreazione naturale: fare più bambini nella maniera biblica, secondo i precetti della famiglia tradizionale, così rari perfino tra premier e ministri. Cioè conoscendoci, sposandoci, amandoci, aspettando i nove mesi e poi almeno una ventina d’anni, prima che i nuovi italiani diventino uomini, donne, adulti, lavoratori, imprenditori, cittadini. Nemmeno il genio di Musk è riuscito ad accorciare i tempi di gestazione e crescita, lui che ha undici figli e non tutti avuti secondo i consigli della sacra Bibbia: in tema di uteri in affitto, infatti, Elon è il più ricco al mondo tra i locatari.

Il post su X del ministro Guido Crosetto

”Ogni anno guardo il tasso delle nascite ed è deprimente. Perché le nascite diminuiscono ogni anno – ha ricordato Musk dal palco della festa di Fratelli d’Italia a Roma, seduto davanti allo slogan ‘Bentornato orgoglio italiano’ –. Credo che non si possa dipendere da altri Paesi attraverso l’immigrazione. I numeri necessari non sono sufficienti per [rispondere con] l’immigrazione. Non vogliamo che il Giappone, l’Italia o la Francia scompaiano. Penso che dobbiamo mantenere una sorta di identità culturale ragionevole o questi Paesi non saranno più gli stessi”.

2042, anno della catastrofe italiana

Osservazione drammatica, ma coerente con la realtà: per l’attuale crisi demografica (crollo delle nascite e popolazione sempre più anziana) l’Italia, se non inverte l’andamento, sta andando verso la catastrofe economica con un meno 18 per cento del prodotto interno lordo nel 2042 (l’ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel maggio 2023). Il crollo della ricchezza italiana non sarà repentino. Lo vediamo già oggi con la carenza di personale e, se non prendiamo provvedimenti, avrà un’accelerazione dopo il 2030. Ma anche se oggi tutti noi ci mettessimo a fare bambini, nascerebbero tra nove mesi e nel 2042, anno simbolico della catastrofe, avrebbero soltanto 18 anni. Secondo i percorsi scolastici e universitari di oggi, infatti, non sarebbero ancora lavoratori formati. Cosa fare allora?

I lavori nella casa del ministro Guido Crosetto (foto X)

Se l’unica soluzione fosse la procreazione, l’impresario che sta ristrutturando la nuova casa del ministro Crosetto dovrebbe rallentare i lavori (foto sopra) e attendere che un italiano purosangue cresca abbastanza per essere assunto. Ma lo stesso farebbero le migliaia di imprenditori, disperatamente alla ricerca di personale per non perdere i contratti e mantenere il proprio giro di affari. Per il 2023 il governo Meloni aveva previsto in Italia un fabbisogno di 274.800 lavoratori. Ma ha concesso soltanto 136.000 permessi programmati di ingresso dall’estero. E i 138.800 lavoratori mancanti?

Le risposte a disposizione delle imprese sono tre: cercare tra gli ex titolari di reddito di cittadinanza (ma un disoccupato di 58-60 anni, senza esperienza specifica, non è certo l’ideale per lavorare in cantiere o in fabbrica); chiusura o trasferimento dell’attività all’estero; impiego di manodopera in nero, arruolandola con i subappalti tra quanti sbarcano illegalmente. Nel triennio 2023-2025, sempre secondo i dati pubblicati dal governo Meloni, 381 mila posti di lavoro in Italia resteranno senza copertura. Il lavoro illegale generato da questo fabbisogno attira da vent’anni il traffico di uomini e donne che vediamo sbarcare dall’Africa.

Il colesterolo da cotenna e verzini

Cosa fare, quindi, in attesa che nascano i bambini invocati da Meloni e Salvini? Nemmeno loro, tra l’altro, sembrano partecipare più di tanto alla biblica causa comune. Elon Musk invita i governi a ”mantenere una sorta di identità culturale ragionevole”. Ma l’identità culturale è davvero qualcosa di così immobile ai cambiamenti? E qual è l’identità culturale italiana? Il cous-cous alla trapanese o i canederli del Tirolo, la taranta o il ballo liscio? E poi come misurare quel ”ragionevole”? Se ci limitiamo alle nascite, l’Italia è già oggi spacciata. Come lo sarebbe stato il Nord dopo la Seconda guerra mondiale. Senza immigrazione dal Sud, magari per preservare la cultura della cotoletta alla milanese e della bagna càuda piemontese, non avremmo avuto la ricchezza prodotta dal miracolo economico. E Milano sarebbe oggi una cittadina di periferia, condannata al colesterolo con i suoi piatti a base di cotenne e verzini.

Chi abiterà l’Italia dopo gli italiani – di Fabrizio Gatti

La soluzione è quindi governare i fenomeni economici e demografici. Governare: senza slogan, né vecchie ideologie nazionaliste del Novecento. Se invece continuiamo a fingere che il 2042 sia lontano, vincerà l’italianità: nel senso che resterà soltanto la popolazione italiana anziana e tutti gli altri, compresi gli imprenditori, gli immigrati e i nostri figli, andranno a costruirsi un futuro all’estero. Quindi, grazie ministro Crosetto per la normalità con la quale ha pubblicato questa foto. Anche perché nessuno ha notato il simpatico paradosso. Per affermare il bentornato orgoglio italiano, i Fratelli di governo hanno invitato alla loro festa un testimonial africano: Elon Musk è infatti nato a Pretoria, Sudafrica. Ma per sua fortuna è emigrato negli Stati Uniti, non in Italia.

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Fonte : Today