Apple cerca il recupero sull’AI. Il colosso di Tim Cook è in ritardo rispetto alla concorrenza
I colossi del web non pensano ad altro, la sfida per l’intelligenza artificiale è senza esclusione di colpi e sul tavolo ci sono miliardi. Il presente e il futuro passa da lì e la sfida tra magnati non accenna a placarsi, anzi ognuno rilancia. Come nel caso di Apple, che addirittura – secondo il New York Times – sarebbe in trattative con vari gruppi editoriali per addestrare il suo sistema di intelligenza artificiale generativa con i loro contenuti. Nelle discussioni sarebbero coinvolti tra gli altri Condé Nast, NBC News e IAC, e gli accordi potrebbero valere oltre 50 milioni di dollari. Colossi tecnologici quali Microsoft, OpenAI e Google hanno puntato molto sull’intelligenza artificiale generativa nell’ultimo anno, ma Apple – si legge su Repubblica – sembra essere rimasta indietro: ad esempio Siri, che pure è stato il primo assistente vocale intelligente a conoscere ampia diffusione, è cambiato poco da quando è stato introdotto per la prima volta nel 2011. E tuttavia, il Ceo Tim Cook ha diverse volte accennato all’impegno di Apple sull’IA, pur senza entrare nei dettagli.
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Una delle ragioni del ritardo potrebbe essere dovuta al fatto che Apple si è mostrata cauta nell’utilizzo di contenuti del web senza autorizzazione, in linea con le sue posizioni sulla tutela della privacy (“un diritto universale”, l’ha definita spesso Cook). Quando ha acquisito Topsy nel 2013, ad esempio, ha sospeso la raccolta di dati da Twitter per conformarsi alle sue politiche di privacy. Intanto, confermando un’affermazione del Ceo Sam Altman all’Italian Tech Week, un portavoce di OpenAI ha dichiarato che la società rispetta “i diritti dei creatori e dei proprietari dei contenuti e crede che essi dovrebbero beneficiare della tecnologia IA,” citando accordi recenti che testimoniano l’impegno a sostenere un ecosistema di notizie ricco e variegato.
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Fonte : Affari Italiani