I soldi in più nelle tasche degli italiani, nel 2024

Il primo assaggio di una “nuova” Irpef e il taglio del cuneo fiscale sono le misure più rilevanti della manovra per il 2024 designata dal governo Meloni. I provvedimenti sono temporanei, non riformano nè sistema fiscale nè mercato del lavoro e assorbono più della metà delle risorse disponibili, circa 13,4 miliardi di euro, da finanziare in deficit. Resta il fatto che nel 2024 decine di milioni di italiani avranno un consistente risparmio in busta paga grazie a tasse in meno da pagare. Ma bisogna anche considerare una grossa incognita: cosa accadrà nel 2025.

Nuova Irpef 2024, come cambiano aliquote e scaglioni: il risparmio

Il governo dà un “assaggio” di riforma dell’Irpef consistono nella rimodulando aliquote e scaglioni. Non si può infatti parlare di riforma perché la misura è finanziata solo per un anno. Di sicuro, nel 2024 ci saranno dei risparmi che si tradurranno in stipendi più alti. 

Nella nuova Irpef gli scaglioni passano da quattro a tre, con l’attuale aliquota del secondo scaglione – quella dei redditi tra 15.000 e 28.000 euro – ridotta di due punti, dal 25 al 23 per cento, accorpandola al primo. Rimangono invece invariate le aliquote per i redditi superiori, come si vede nella tabella sotto.

IRPEF 2024: ALIQUOTE E SCAGLIONI
ALIQUOTE  SCAGLIONI
23 per cento fino a 28.000 euro
35 per cento da 28.001 a 50.000 euro
43 per cento da 50.000 euro in su

Secondo le simulazioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), le modifiche riguarderanno 22,8 milioni di contribuenti, con un risparmio medio di circa 190 euro. Ma alcuni saranno più avvantaggiati di altri: più cresce il reddito, maggiore è il risparmio causato dalla nuova aliquota. Nella tabella sottostante sono riassunte le simulazioni con i risparmi ed è evidente che i contribuenti nella classe tra 28.000 e 50.000 euro beneficeranno dei guadagni maggiori.

Risparmi con la nuova Irpef nel 2024: la tabella con le simulazioni

Taglio del cuneo fiscale 2024: gli effetti in busta paga

Per il 2024 la seconda manovra finanziaria del governo Meloni ha confermato il taglio del cuneo fiscale. In sostanza, è una riduzione dei contributi previdenziali che vengono trattenuti dallo stipendio mensile. Le percentuali di sgravio sono le stesse del 2023 ma l’esonero non riguarda tutti i lavoratori: il  taglio del 6 per cento si applica ai redditi tra 35mila e 25mila euro, mentre per chi sta sotto i 25mila euro annui la percentuale di “sconto” sale al 7 per cento.

Aumenti in busta paga nel 2024 con il taglio cuneo fiscale 2024: la tabella

I maggiori beneficiari del taglio al cuneo fiscale nel 2024 saranno i lavoratori dipendenti con un reddito imponibile tra 15.000 e 28.000 euro. Come si vede dalla tabella sopra che riassume gli effetti del taglio in busta paga in base agli scaglioni di reddito, i benefici maggiori sono delle classi di reddito più basse.

Irpef e taglio del cuneo insieme, i risparmi: la tabella con le simulazioni

Nel 2024 nuove aliquote e scaglioni Irpef insieme al taglio del cuneo fiscale produrranno un risparmio nelle buste paga degli italiani. Nei documenti allegati all’audizione nelle Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato, l’Ufficio parlamentare di bilancio ha simulato l’effetto delle due misure, calcolando quanti euro in più si guadagneranno.

Come si vede nella tabella estratta dalla simulazione dell’Upb, i risparmi dati dall’azione congiunta delle due misure si concentrano nelle fasce di reddito tra 15 e 25 mila euro, con 994 euro annui, e tra 25 e 28 mila, con 1.210 euro. 

Nuova Irpef e taglio del cuneo fiscale: la simulazione con gli scaglioni 2024

Queste misure assorbono più della metà delle risorse complessive previste per la manovra finanziaria e valgono solo per il 2024. Nel suo parere sul Disegno di legge di bilancio l’Upb ha sottolineato che questa temporaneità “comporta una minore trasparenza della programmazione di bilancio” e che “la riforma del sistema fiscale attraverso interventi parziali può aumentare la complessità del sistema e peggiorare le criticità esistenti”. 

Le incognite per il 2025

Non è chiaro cosa accadrà a queste misure a partire dal 2025. Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, le misure che valgono per un solo anno “implicano l’impegno, che non emerge dal bilancio, a finanziare le stesse negli anni successivi e alimenta l’incertezza sulla futura evoluzione della politica fiscale”.

Per la più costosa delle due, il taglio del cuneo fiscale, l’Upb fa notare che “una eventuale ulteriore estensione richiederà l’individuazione di misure strutturali di copertura”, visto che al momento è finanziato in deficit. Nel contesto di una minore crescita economica e dell’aggiornamento del nuovo Patto di stabilità non è per niente scontato che le misure verranno prorogate.

Fonte : Today