Le festività sono alle porte e con esse anche la fatidica domanda dei parenti durante la cena di Natale: “E allora il fidanzato?” “Ma quando ti sposi?” e le proposte di appuntamenti al buio con il figlio della vicina di casa della zia. Per questo motivo, Bumble, l’app di incontri dove sono le donne a fare la prima mossa, affronta il tema del “Single Shaming”, mettendo in discussione le domande (spesso non necessarie) sulla propria vita sentimentale.
Che cos’è il “Single Shaming”?
Il “Single Shaming” è un fenomeno che fa sentire molte persone al centro di un interrogatorio farcito di giudizi e opinioni non richieste sulla loro vita sentimentale. Queste domande indesiderate sono spesso radicate nelle aspettative della società che considera l’essere single solo uno stato temporaneo che deve essere “risolto”.
Una ricerca di Bumble mostra che più di una donna su 3 (35%) in Italia si è sentita giudicata per il fatto di essere single e la percentuale sale al 40% tra i GenZ. Occasioni come il Natale e Capodanno sono momenti dell’anno in cui la consapevolezza della propria condizione di single è ancora più sentita, tanto che, per evitare la pressione dei genitori durante le cene o gli eventi familiari, quasi una donna italiana su 4 (23%) preferisce non partecipare. Questa pressione può influire anche sul modo in cui usciamo, creando un bisogno ingiustificato di affrettarsi o di accontentarsi, ma è importante ribellarsi e uscire alle proprie condizioni.
La psicologa ed esperta di relazioni di Bumble, la dott.ssa Valeria Locati, dichiara: “l’espressione “Single Shaming” si riferisce alla pratica di criticare, giudicare o stigmatizzare le persone (soprattutto le donne) che scelgono di rimanere single, sia consapevolmente che temporaneamente. Le ragioni di questo presunto “stigma” sono ascrivibili a molteplici fattori – in primis le aspettative culturali e di genere radicate alla “necessità” di una relazione romantica – che generano talvolta situazioni di fortissima pressione psicologica, stress e ansia, arrivando ad impattare sull’autostima individuale. La buona notizia è che, come ha dimostrato la ricerca di Bumble sui trend del dating per il 2024, le donne sono sempre più insofferenti a rispettare le “timeline” canoniche (e le pressioni sociali e familiari conseguenti) sul “sistemarsi” e trovare un partner entro una data stabilita. Stiamo riscoprendo una dimensione relazionale sempre più autentica, che mette al primo posto i bisogni e l’ascolto di sé stessi, e dove la conferma del proprio status non proviene più in via prioritaria dall’essere parte di una coppia, ma dall’essere anzitutto “interi”, e quindi realmente pronti per l’Altro”.
Il nuovo trend “No alle timeline”
La buona notizia è che le donne si stanno già ribellando a queste pressioni tanto che, in vista del 2024, Bumble ha individuato il trend “No alle timeline”, ovvero il declino delle timeline convenzionali da parte delle donne, che scelgono sempre di più di costruire attivamente il proprio percorso. Secondo l’ultima ricerca di Bumble, una donna su tre (31%) dichiara di non essere più concentrata sul rispetto delle scadenze e delle tappe tradizionali. Per quasi un terzo (31%) delle donne, questo significa frequentare solo persone che hanno la stessa prospettiva su tempi e traguardi e per 1 su 8 (16%) evitare attivamente amici e parenti che fanno pressione su di loro.
“L’educazione che è stata imposta a molte di noi ci ha fatto credere per lungo tempo che le donne dovessero essere un aggraziato contorno silenzioso, la famosa grande donna che si nasconde dietro al grande uomo. Siamo cresciute convinte che l’amore fosse il nostro più grande obiettivo, ma che provare desiderio sessuale e – ancora di più – mostrarlo fosse sconveniente e riprovevole. Fortunatamente si sta invertendo questa tendenza, e ad oggi sono sempre di più le donne attrici e non più spettatrici della loro stessa vita relazione e sessuale: non solo un messaggio che sprona le donne a prendere spazio prendendo l’iniziativa, ma un vero e proprio esercizio a comprendere cosa ci piace e cosa desideriamo, rendendoci pro-attive nella dinamica relazionale. Questa nuova consapevolezza, che accompagna soprattutto la mia generazione, rende più che mai anacronistico lo stigma sociale legato all’essere “single”, perché oggi la nostra priorità non è avere “a tutti costi” qualcuno al nostro fianco, ma avere ben chiaro cosa vogliamo per noi”, afferma Giorgia Soleri, Ambassador di Bumble.
Questo contesto sociale incontra il successo di app di incontri come Bumble. Gli strumenti e le piattaforme di dating sembrano essersi liberati dagli stereotipi e sono sempre più percepiti come opportunità per connettersi e aprirsi agli altri, ampliando la propria cerchia di amici e conoscenti. In Italia, 1 persona su 2 (50%) afferma che i social e le app di dating sono una preziosa opportunità per creare relazioni significative, amicizie e incontri (non solo) occasionali.
Fonte : Today