Secondo Klamer, il suo studio conferma la necessità di espandere ulteriormente il range di lavori in campo scientifico disponibili per le Barbie, e di curare maggiormente vestiario e accessori per restituire un’immagine più realistica di queste professioni, pensando meno allo stile, e più alla sicurezza.
Lo speciale natalizio del Doctor Who può salvare la vita
Se lo conoscete, non ha bisogno di presentazioni. Se non lo conoscete, probabilmente non capirete la gag. Ad ogni modo il Doctor Who è una delle serie di fantascienza più iconiche e durature (è iniziata nel 1963) mai prodotte nel Regno Unito. Segue le avventure del Dottore, un alieno capace di viaggiare nel tempo e nello spazio, che per qualche ragione ha preso in simpatia il nostro pianeta e continua a salvarci da un problema cosmico dopo l’altro: invasioni di Dalek o Cyberman, problemi nel passato o nel lontano futuro, e chi più ne ha più ne metta. Una delle tradizioni più amate dai fan è quella degli speciali natalizi, andati in onda ininterrottamente dal 2005 al 2017, e destinati a tornare proprio quest’anno con la puntata “The Church on Ruby Road”, prevista per il prossimo 25 dicembre su Disney+.
La premessa era d’obbligo, perché aiuta a capire come mai il biostatistico Richard Riley abbia deciso di verificare l’impatto degli speciali festivi del Doctor Who sulla salute degli inglesi: a detta sua, la serie, in onda da più di 60 anni, è un esperimento naturale perfetto per verificare l’impatto che può avere il lavoro di un dottore durante le festività. Ha quindi esaminato l’associazione tra episodi della serie trasmessi durante le vacanze natalizie e la mortalità generale nel Regno Unito nell’anno seguente. In totale, tra il 1963 e il 2022 sono stati 31 gli anni in cui il Dottore è andato in onda a Natale, e stando ai suoi calcoli in tutti i casi la mortalità generale è risultata inferiore durante l’anno seguente.
Gli speciali di Natale veri e propri, quelli andati in onda il 25, hanno mostrato la maggiore riduzione nella mortalità, con 6 decessi in meno per 10mila abitanti. I risultati più consistenti si sono avuti inoltre nel periodo in cui gli speciali natalizi si sono seguiti con continuità, cioè tra il 2005 e il 2019, quando i decessi in meno hanno raggiunto quota 7 per 10mila abitanti. Riley sottolinea che lo studio non può dimostrare un nesso causale tra speciali natalizi del Doctor Who e riduzione della mortalità, e ammette che quello che è vero per il Dottore non è necessariamente vero per tutti gli altri dottori umani che si trovano a lavorare sotto le feste, né per la mortalità in paesi diversi dal Regno Unito. Che fare dei risultati allora? Se non altro, potrebbero aiutare i fan a convincere i produttori della serie a riprendere, con continuità, la tradizione di pubblicare una puntata il giorno di Natale: correlation is not causation, sarà anche vero, ma perché rischiare quando ci sono in ballo delle vite?
Macchinetta del caffè e superbatteri
Le infezioni nosocomiali sono un problema crescente in tutto il mondo (e l’Italia è tra i peggiori in Europa su questo fronte). Per affrontare il problema si sono testati moltissimi oggetti comuni all’interno degli ospedali, per verificare se possano rappresentare una fonte importante di contaminazioni: dalle cravatte dei dottori alle bibbie. Nessuno fino ad oggi sembrava aver indagato però le macchinette per il caffè, uno dei dispositivi più diffusi in qualsiasi luogo pubblico, reparti compresi.
Fonte : Wired