I manifestanti: “Siamo cittadini italiani, paghiamo le tasse, parliamo correttamente l’italiano e contribuiamo alla produzione del Paese: chiudere i nostri luoghi di preghiera è anticostituzionale”.
Circa 8mila persone di fede musulmana hanno manifestato oggi a Monfalcone (Gorizia) contro la decisione di chiudere i loro luoghi di culto presa dalla sindaca leghista Anna Maria Cisint. I manifestanti sono arrivati questa mattina nella città friulana da tanti luoghi del Nord Est: Mestre, Pordenone e perfino Rimini. Un lungo corteo ha sfilato nelle strade aperto da uno striscione con la scritta “Siamo tutti monfalconesi“; in tanti hanno sventolato bandiere tricolori e dell’Unione Europea. “Siamo cittadini italiani, paghiamo le tasse, parliamo correttamente l’italiano e contribuiamo alla produzione del Paese: chiudere i nostri luoghi di preghiera è anticostituzionale”.
La chiusura dei luoghi di culto islamici è stata preceduta da altre discutibili decisioni sempre da parte della sindaca Cisint, che nei mesi scorsi aveva introdotto il divieto per le donne di fare il bagno in mare vestite e prima ancora aveva apertamente criticato il ramadan, che a suo dire creerebbe problemi ai bimbi per via del digiuno. Lo stop ai luoghi di preghiera è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, una misura giudicata eccessiva e anticostituzionale. Oltretutto da anni Monfalcone è abitata per un terzo circa da cittadini italiani di fede musulmana, prevalentemente di origine bengalese.
“Al sindaco chiediamo di aprire le sue porte ai cittadini e non a due cittadini su tre, che è quello che sta facendo in questo momento: governare solo una parte della città. Noi siamo disponibilissimi, non abbiamo alcuna preclusione e se ci ascolta possiamo fare anche un cammino insieme”, ha detto Bou Konate, dell’associazione Darus Salaam, ex assessore in precedenti giunte monfalconesi, senegalese e in Italia dal 1984. “Stiamo insieme e collaboriamo, troviamo un modo di vivere insieme, nel reciproco rispetto”.
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Dal canto suo la sindaca ha risposto con gli scambi di auguri in piazza per il Natale, con, in videochiamata, Matteo Salvini e Massimiliano Fedriga. “Oggi Monfalcone ha avuto la più evidente dimostrazione della volontà di prevaricazione da parte della comunità musulmana per imporre il proprio modello islamico più integralista”, ha detto. “Da un lato, in centro, la voglia di festeggiare il momento più alto della Natività nel quale si riconoscono i principi cristiani, alla base della nostra civiltà, dall’altro un’indecorosa protesta” con richiami “all intolleranza verso l’accettazione dei nostri presupposti di convivenza sociale e legalità”. Secondo la sindaca i centri islamici “non sono in regola con prescrizioni urbanistiche e sull’incolumità pubblica”, e segnala “sopraffazioni contro le donne, e le espressioni di violenza che inneggiano al terrorismo palestinese” da parte della comunità musulmana.
Fonte : Fanpage