Quest’anno Acer ha scelto Dubai e la cornice della COP28 per presentare la nuova strategia di riassetto aziendale basata sul concetto di “tecnologia consapevole”.
Una scelta che si manifesta concretamente nel ripensamento delle linee di produzione, al fine di creare prodotti il più possibile a impatto zero. L’impegno si estende anche al benessere e allo stile di vita dei dipendenti, oltre a coinvolgere ogni aspetto legato ai prodotti, dagli accordi con i fornitori esterni alla distribuzione.
Recentemente, Acer ha anche aderito alla RE100 Initiative, un programma con cui alcune aziende si impegnano entro il 2035 a utilizzare esclusivamente energia rinnovabile, fissando il 2025 come obiettivo per l’utilizzo di una percentuale tra il 20 e il 30% di plastica riciclata nei loro computer.
Tra le proposte di Acer presentate di recente spicca la linea Vero (ne scrivemmo anche nel 2022): con questo nome vengono identificati prodotti realizzati con un’alta percentuale di materiali riciclati, con imballaggi facilmente smaltibili e l’utilizzo di software che migliorano l’efficienza energetica. Acer ha anche svelato l’iniziativa Project Humanity, con l’ambizioso obiettivo di modificare i comportamenti dei dipendenti per intraprendere azioni più ecologiche, e la piattaforma Earthion, che mira a creare nuovi accordi e impegni con l’intera catena di fornitori per affrontare le nuove sfide ambientali attraverso nuove soluzioni. Per esempio, si propone di ridurre le emissioni della logistica marittima di Acer grazie all’utilizzo di biocarburante, cercare materiali di imballaggio sostenibili e aumentare l’utilizzo di energia rinnovabile.
Emanuel Fromont, responsabile di Acer per Europa, Medio Oriente e Africa, ha ricordato che “l’industria dei PC è un grande ecosistema” e che “abbiamo iniziato a lavorare con plastica riciclata anni fa, fino a utilizzarla ovunque fosse possibile, ripensando anche la sensazione al tatto per gli utenti, visto che non usiamo finiture superficiali né mettiamo adesivi, ma dobbiamo comunque creare computer che siano piacevoli da usare. Abbiamo dovuto poi rivedere tutta la catena di montaggio e distribuzione, ripensare la scatola sia come materiali sia come esperienza per l’utente, stringere accordi con i nostri distributori ed eliminare la spedizione aerea, che è quella con l’impatto ecologico peggiore”.
Per quanto riguarda i portatili Vero, questo impegno si esprime già con il modello presentato a Dubai, il nuovo Aspire Vero 16. È apripista di questa nuova categoria: ha una scocca realizzata con una miscela basata per il 60% su plastica riciclata, senza vernici, finiture o additivi. Il processore è un Intel Core Ultra ad alta efficienza, dotato di Intel AI Boost, ovvero un’unità di elaborazione neurale integrata che permette di utilizzare sia la massima potenza, quando necessario, sia profili energetici a basso consumo. Infine, è un computer facilmente smaltibile e riparabile, con viti standard e componenti che possono essere sostituite facilmente per aumentare la vita del prodotto: “Poi c’è la questione del cosiddetto carbon credit, che negli ultimi anni è stata messa sotto scrutinio. Per questo, ci assicuriamo che quelli acquistati da Acer siano altamente certificati. Non ci limitiamo a piantare qualche albero, scegliamo le giuste ONG, le più certificate. Vogliamo che il cambiamento sia reale”.
Con l’occasione, Acer ha anche presentato una serie di prodotti nuovi con cui intende espandere o esplorare nuove fette di mercato legate alla sostenibilità e al benessere. Per esempio, Ebii è una smartbike (questa) pensata per capire esattamente il percorso che si sta facendo e ottimizzare la pedalata assistita per estendere l’autonomia o avvisare nel caso non fosse possibile arrivare a destinazione con la batteria carica. Un altro dispositivo che abbiamo potuto testare è l’eKinekt, che si era già visto a inizio anno, ovvero una scrivania cyclette con cui è possibile ricaricare computer, telefono e tablet pedalando tra una call e l’altra. E poi ci sono i purificatori d’aria o le batterie per campeggio e aziende con ricarica solare.
“Il PC sarà sempre la spina dorsale dell’azienda – ha dichiarato durante la conferenza il CEO di Acer, Jason Chen – Ma vogliamo raccogliere la sfida di espanderci in altri mercati e altri spazi. Sia per esplorare nuove prospettive di business sia per migliorare la vita di tutti. Acer è da sempre sinonimo di tecnologia accessibile, e vogliamo che sia ancora così”.
L’impressione che abbiamo avuto è stata quella di aver assistito non tanto a una presentazione di prodotti, quanto alla dichiarazione d’intenti per una strategia molto più ampia che punta a un lento ma costante cambio di rotta. Come spesso accade con le decisioni ecologicamente consapevoli, è difficile misurarne gli effetti nel breve termine. D’altronde non si pianta un albero per avere ombra il giorno dopo. Sarà interessante capire fra qualche anno quali risultati verranno prodotti dalle scelte di Acer con il suo Project Humanity: “Il mondo PC è tendenzialmente molto piatto – ha concluso Fromont – Il coronavirus ha scosso un po’ il settore e a volte possono capitare balzi tecnologici ma sono rari. Invece, questa maggiore presa di coscienza ambientale ha scosso un po’ le cose e siamo pronti a fare la nostra parte in tutti i campi: software, IA e hardware. Più andremo avanti, più questa cosa si espanderà e fra poco non avremo una linea di prodotti green, ma tutti i prodotti lo saranno. Pensare all’ambiente non sarà un’eccezione o una novità, sarà quello che faremo ogni giorno, naturalmente”.
Fonte : Repubblica