Questa mattina a Bari una neonata è stata lasciata nella culla termica della chiesa dedicata a san Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco. A trovarla è stato il parroco don Antonio Ruccia, allertato dal sensore della culla collegato al suo telefono cellulare. La piccola sta bene, ora si trova nel reparto di Neonatologia del Policlinico.
Immagine di repertorio
A Bari, intorno alle 7:20 di oggi, sabato 23 dicembre, una neonata è stata lasciata nella culla termica della parrocchia dedicata a san Giovanni Battista. La chiesa si trova nel quartiere Poggiofranco.
Ad accorgersi di quanto accaduto è stato il parroco don Antonio Ruccia, allertato dal sensore della culla collegato al suo telefono cellulare. Appena avvertita la presenza della bambina, il dispositivo lo ha fatto squillare e così il sacerdote è stato il primo a prendere la piccola tra le braccia.
La bimba è in buone condizioni di salute
Subito dopo è stata chiamata un’ambulanza ed avvisato anche il primario di Neonatologia del Policlinico di Bari, Nicola Laforgia. Il protocollo è quello previsto dal 2014, quando lo spazio protetto per affidare i neonati che i genitori non possono o non vogliono tenere è stato attivato.
Leggi anche
Impennata di ricoveri covid in Italia, +25% in una settimana, il report Fiaso: “Pericolo per anziani”
Secondo quanto riporta Repubblica, la bimba è stata descritta come “bellissima, curata e vestita bene”. Addosso aveva una tutina verde e dovrebbe essere nata circa dieci giorni fa. Il parroco Ruccia ha presentato denuncia ai carabinieri per allertare il Tribunale per i minorenni, come da prassi.
Ora è stata ricoverata nel reparto di Neonatologia per accertamenti ma sarebbe in buone condizioni di salute. Accanto alla neonata non sono stati trovati messaggi o altri oggetti che potrebbero far risalire all’identità della persona che l’ha lasciata in parrocchia.
“Si chiamerà Maria Grazia”
La bimba sarà chiamata Maria Grazia. “Quando i carabinieri mi hanno chiesto come volessi chiamarla ho risposto: ‘Maria Grazia’, come la Madonna che spero accompagni questa piccina per tutta la vita”, ha raccontato il parroco, don Antonio Ruccia, che l’ha accolta tra le sue braccia. “Immagino il coraggio e il dolore di chi ha lasciato la piccola“, ha aggiunto.
I casi precedenti
La culla era stata usata per la prima volta nel luglio di tre anni fa, quando fu trovato un bimbo. In quest’altra occasione era stato lasciato un biglietto in cui erano appuntate le abitudini del piccolo e che recitava: “Lui è Luigi, ditegli che lo ameremo per sempre”. Proprio con questo nome è stato battezzato successivamente.
Anche questa volta a trovare il bimbo era stato don Ruccia che a Fanpage.it aveva detto: “È stata una grande emozione. Ai genitori mi sento di dire che se, vogliono tornare indietro, io mi preoccuperò, insieme a tutta la comunità parrocchiale, sia del bambino che della sua famiglia qualora dovessero aver preso la decisione di lasciare il figlio a causa di problemi economici”.
Don Antonio Ruccia
Altro caso recente è stato quello di Enea, il neonato lasciato il giorno di Pasqua del 2023 nella Culla per la Vita del Policlinico di Milano. Il piccolo era stato trovato alle 11.40. I medici del reparto Neonatologia della clinica Mangiagalli lo avevano sottoposto a tutti gli accertamenti del caso per verificare il suo stato di salute. Nella culla è stata trovata anche una lettera in cui la mamma comunicava il nome del piccolo e altri dettagli. Enea ha trovato poco dopo una famiglia che lo ha adottato.
Fonte : Fanpage