L’urgenza di compiere passi in avanti in uno stile di vita più attento all’ambiente ha permesso ai singoli Stati di orientarsi verso fonti rinnovabili come l’eolico o il fotovoltaico anche a livello agricolo. Come cita il detto “l’unione fa la forza”, anche a livello europeo si è deciso di agire in sinergia percorrendo un sentiero comune che ha come obiettivo ridurre entro il 2050 l’emissione di anidride carbonica.
Un passo in avanti in questa direzione e verso un futuro sostenibile è stato compiuto qualche settimana fa attraverso l’adozione della direttiva RED III. Con questo documento c’è stata una modifica negli obiettivi vincolanti dei paesi membri dell’UE per quanto riguarda l’energia rinnovabile e un’accelerazione nell’utilizzo di fonti pulite.
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Cos’è la Direttiva RED III
La Direttiva RED III, acronimo di Renewable Energy Directive III (Direttiva sull’Energia Rinnovabile III) è la terza revisione di un testo formulato dall’Unione Europea che riguarda appunto gli obiettivi da raggiungere per aumentare l’utilizzo di fonti rinnovabili e agevolare la transizione verso l’energia sostenibile. Questa revisione pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’UE il 31 ottobre 2023 va a modificare la Direttiva 2018/2001 ed è entrata in vigore il 20 novembre 2023. Dalla data di pubblicazione, ogni Stato comunitario ha 18 mesi per recepirla e adeguarsi. Vediamo i punti più importanti.
Aumento dell’utilizzo di energie rinnovabili
Uno degli intenti più importanti della direttiva è quello di aumentare la quota destinata all’energia rinnovabile in ogni Stato. Con il nuovo documento si stabilisce che l’UE dovrà arrivare entro il 2030 a un consumo di energia rinnovabile pari al 42,5%, con un ulteriore aumento del 2,5% per arrivare al 45%.
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Procedure più semplici per impianti fotovoltaici ed eolici
Utilizzare energie rinnovabili nelle abitazioni private è un passo fondamentale per ridurre l’impatto ambientale. Lo sa anche Bruxelles che ha deciso di rendere molto più snella la procedura per l’approvazione di progetti relativi alle energie rinnovabili, siano essi ex novo o che semplicemente devono essere ammodernati. In particolare ha stabilito che i singoli Stati avranno 12 mesi per approvare i progetti relativi a “zone di riferimento per le energie rinnovabili” e 24 per tutti quelli che si trovano fuori da queste zone.
Mappatura del territorio
Le nazioni che fanno parte dell’Unione Europea hanno caratteristiche territoriali e fisiche differenti l’una dall’altra. Per questo motivo la direttiva ha stabilito che entro il 21 maggio 2025 dovranno aver completato la mappatura territoriale. Questo vuol dire che bisogna stabilire il potenziale di ogni territorio sia per quanto riguarda la superficie terrestre che il sottosuolo, ma anche le coste e il mare. Il fine è quello di individuare i punti in cui installare impianti per produrre energia rinnovabile, infrastrutture e reti di stoccaggio che siano in grado almeno di soddisfare il contributo nazionale.
L’energia rinnovabile nell’edilizia
Per quel che concerne l’ambito dell’edilizia nazionale si richiede l’introduzione di misure volte a sostenere la creazione di edifici in grado di autosostentarsi dal punto di vista energetico. Inoltre tra le misure previste figurano:
- l’autoconsumo di energia rinnovabile
- le comunità di energia rinnovabile
- lo stoccaggio dell’energia a livello locale
- la ricarica intelligente
- la ricarica bidirezionale
Riduzione delle emissioni di gas nei trasporti
La direttiva RED III si concentra anche sul settore dei trasporti. In particolare l’UE ridurrà a breve l’emissione di gas serra del 14,5%. Un obiettivo fattibile perché gli Stati membri si impegnano a utilizzare biocarburanti avanzati e carburanti rinnovabili come l’idrogeno.
La ricerca di soluzioni innovative
I paesi comunitari riconoscono l’importanza dell’energia pulita per migliorare l’impatto ambientale, ma sono convinti allo stesso tempo che un aiuto può arrivare anche dalle innovazioni tecnologiche. Per questo motivo all’interno della direttiva i singoli Stati destineranno almeno il 5% delle nuove installazioni a soluzioni innovative. È un obiettivo che può essere raggiunto attraverso la collaborazione tra le nazioni stesse.
Con la RED III Bruxelles dimostra dunque di volersi impegnare nella risoluzione della crisi climatica e di puntare all’utilizzo sempre più capillare di energia sostenibile.
Fonte : Today