Il re del Bhutan, Jigme Khesar Namgyel Wangchuck, ha recentemente annunciato la creazione di una Regione amministrativa speciale (Sar) a Gelephu, situata a sud del paese, al confine con l’India. L’obiettivo del sovrano è quello di creare un centro economico e culturale all’avanguardia situato in una posizione strategica per quanto riguarda le rotte commerciali tra l’Asia meridionale e il Sud-est asiatico.
Proprio in questa zona sorgerà una moderna città, dotata di tutte le comodità e servizi delle metropoli occidentali, pur mantenendo un profondo rispetto per le tradizioni locali e mettendo in primo piano la sostenibilità ambientale. Per la realizzazione di questo progetto ambizioso, che mira anche a incrementare il turismo nel paese, il sovrano bhutanese ha guardato alle eccellenze Occidentali del settore.
E infatti, la nuova Gelephu – che sarà edificata seguendo un piano regolatore denominato “Mindfulness city” su un’area di oltre mille chilometri quadrati – è il risultato di una collaborazione tra il Landscape and urban design team di Big (Bjarke Ingels group), studio di architettura danese tra i più chiacchierati e alla moda in Europa, che, tra le altre cose, sta anche lavorando al nuovo edificio di Citylife a Milano; Arup, società inglese specializzata in ingegneria strutturale; e Cistri, azienda di consulenza edilizia con sede a Singapore.
Nella visione di Big, Gelephu, plasmata dalle correnti d’acqua – sono ben 35 i fiumi che attraversano il sito di costruzione –, si trasformerà in un luogo di connessione tra natura e comunità, e tra tecnologia e tradizione. Sarà “un esempio globale di come costruire una presenza umana sostenibile sulla Terra”, ha spiegato Giulia Frittoli, responsabile del progetto di Big Landscape.
Gli undici quartieri della città, separati dai corsi d’acqua, saranno connessi attraverso tre principali collegamenti. I “ponti abitabili” ispirati ai tradizionali Dzong locali, costituiranno il vero fulcro del progetto di Big. Queste vie, infatti non solo fungeranno da infrastrutture per la percorrenza e il trasporto, ma diventeranno delle strutture civiche e culturali: il vero cuore pulsante della città.
Fonte : Wired