È arrivata la conferma ufficiale della chiusura di Hyperloop One, la società principale che ha perseguito l’idea originale di Elon Musk di creare un treno supersonico in grado di rivoluzionare il sistema di trasporti via terra. La promessa era quella di spostare passeggeri o merce all’interno di un network di giganteschi tubi a bassa pressione per viaggiare più velocemente degli aerei di linea rimanendo a pochi metri dal suolo. Tuttavia, i costi ingenti e un progressivo rallentamento di test e ricerca hanno portato a chiudere la serranda.
L’idea era molto simile alla posta pneumatica, seppur in versione extralarge: invece che per spostare capsule contenenti documenti, Hyperloop One puntava a creare una sorta di ferrovia 2.0 con i vagoni a spostarsi nel comfort ad altissima velocità in un tubo quasi senza attrito. Sulla carta, l’ipotesi era quella di superare la velocità del suono e garantire viaggi rapidissimi anche a grandi distanze, come per esempio Milano-Roma in 30 minuti, oppure collegare nazioni lontanissime come Usa e Cina in modo più efficiente rispetto ai voli intercontinentali. Ipotizzata per la prima volta a inizio 20esimo secolo dal pioniere della missilistica moderna Robert Goddard, l’idea dei treni supersonici che viaggiano nel quasi-vuoto era tornata in auge nel 2013 grazie a un paper pubblicato da Elon Musk che concepiva una tratta da Los Angeles a San Francisco. Una delle prime sperimentazioni avvenne nel 2016 grazie all’interesse di Virgin con un test nel deserto del Nevada, lasciando intendere un’evoluzione rapida del progetto, anche grazie a diversi progetti paralleli (come vi abbiamo raccontato qui). Così non è stato.
Alcuni dei dirigenti di Hyperloop One hanno avuto grane con la giustizia tra accuse di molestie e truffe, sono sopraggiunti problemi finanziari per sostenere gli alti costi di ricerca e sviluppo e così il progetto si è rapidamente sgonfiato. Se già nel 2022 un tunnel di test costruito da Elon Musk in California era stato convertito in un parcheggio, oggi Bloomberg racconta come i circa 200 dipendenti siano stati licenziati, gli uffici a Los Angeles risultano abbandonati e gli asset saranno ceduti gradualmente. Le proprietà intellettuali di Hyperloop rimanenti finiranno in mano alla società DP World di stanza a Dubai e proseguiranno alcuni progetti paralleli, ma al momento non si è andati oltre a prototipi e studi preliminari di fattibilità.
Fonte : Wired