Ebbene sì, esistono alcuni cibi ci fanno mangiare di più, aumentando il rischio di ingrassare e sviluppare sovrappeso e obesità. Si chiamano “alimenti iperpalatabili”, ovvero cibi ad alta densità energetica, ricchi di grassi, zuccheri semplici e sodio, che sono talmente buoni da essere irresistibili. In questa categoria rientrano prodotti che consumiamo abitualmente, come pizza, cibi fritti, fast foods, prodotti di pasticceria, tramezzini, bibite dolci, ecc.
Questi alimenti, come dimostrato da uno studio pubblicato sulla rivista International Journal of Obesity, hanno la particolarità di creare dipendenza nelle persone che li consumano, allo stesso modo delle droghe. Questo perchè attivano sostanze chimiche nel cervello che provocano una sensazione di piacere e di soddisfazione, innescando un circolo di consumo continuo. Insieme alla Prof.ssa Manon Khazrai, della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-medico di Roma, scopriamo quali sono i rischi che si celano dietro questi cibi, e come poterli integrare in un’alimentazione sana ed equilibrata, senza demonizzarli ed escluderli del tutto dalla nostra dieta.
Prof.ssa Khazrai cosa sono gli alimenti iperpalatabili?
“Uno studio condotto nel 2019 dall’Università del Kansas ha fornito una definizione specifica per questa categoria di alimenti. Affinché un prodotto possa essere classificato come alimento iperpalatabile, deve contenere almeno il 25% delle calorie del suo peso sotto forma di grassi e una quantità di sodio pari o superiore allo 0,30%. Gli zuccheri o carboidrati, sia complessi che semplici, devono rappresentare più del 20% del peso in termini di calorie. Inoltre, la combinazione di carboidrati e sodio deve contribuire con oltre il 40% delle calorie totali, con la quantità di sodio uguale o superiore allo 0,20%. Oppure la combinazione grassi oltre il 20% e carboidrati oltre il 20% delle calorie”.
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Che effetti hanno sull’organismo? E come creano dipendenza?
“ll cibo molto gustoso e appagante attiva una parte del nostro cervello chiamata sistema mesolimbico dopaminergico. Questo sistema è coinvolto nella sensazione di piacere e gioca un ruolo importante nel processo di apprendimento e della memoria. Quando mangiamo cibi che ci piacciono molto, il nostro cervello rilascia una sostanza chimica chiamata dopamina, che ci fa sentire felici e soddisfatti. Questo meccanismo può assomigliare a quello che avviene con le sostanze d’abuso, contribuendo al senso di dipendenza da certi cibi. La ricerca ha dimostrato infatti, che alcuni cibi possono causare dipendenza alimentare (Food Addiction). Questa dipendenza condivide somiglianze con la dipendenza da droghe o alcol, caratterizzandosi per comportamenti compulsivi nei confronti di cibi altamente gradevoli e ricompensanti. La prevalenza della FA nella popolazione globale è del 20%, con un aumento in individui particolarmente vulnerabili agli effetti dei cibi ricompensanti, come quelli colpiti da disturbi di alimentazione incontrollata (55%)”.
C’è un modo per “resistere” a questa dipendenza?
“Certamente. E’ possibile resistere alle tentazioni alimentari imparando le basi di una sana alimentazione e rimanendo consapevoli di ciò che si mangia. Spesso, mangiamo in modo automatico, senza renderci conto di ciò che stiamo consumando. Concentrandoci attentamente sull’atto del mangiare, possiamo gustare di più il cibo e appagare in modo più completo il senso del piacere. Essere consapevoli nell’alimentazione ci aiuta a compiere scelte informate e a sviluppare un rapporto più sano con il cibo. Per coloro che incontrano difficoltà in questo processo, può essere utile intraprendere un percorso psicologico e nutrizionale”.
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Tra gli alimenti iperpalatabili rientrano anche le merendine per i bambini. È giusto farle mangiare ai più piccoli o andrebbero sostituite con altri tipi di spuntini?
“Una merendina ogni tanto non si nega a nessuno. Tuttavia, è importante tenere presente che ci troviamo al quarto posto nella classifica mondiale dell’obesità infantile. Di conseguenza, un bambino affetto da obesità ha maggiori probabilità di diventare un adulto obeso, a meno che non modifichi il suo stile di vita. Esistono alternative naturali altamente gratificanti, come la frutta che fornisce zuccheri, sali minerali, vitamine e fibre. Allo stesso modo, la frutta secca oleosa, ricca di grassi sani, può essere un ottimo sostituto alle merendine industriali. Educare il bambino a un’alimentazione sana rappresenta un beneficio significativo sia per la sua salute che per il suo comportamento alimentare”.
Per i motivi da lei esposti è giusto, dunque, demonizzare i cibi iperpalatabili e considerarli nocivi per la salute?
“Come per le merendine dei bambini, anche nel caso degli adulti è giusto che ognuno possa concedersi occasionalmente alimenti iperpalatabili. Ad esempio, la pizza, consumata in quantità moderate, può costituire un ottimo piatto unico e sostituire un pasto ogni tanto. Tuttavia, è importante non esagerare e non fare affidamento esclusivamente su questi alimenti. Tutti gli alimenti possono essere consumati purché nelle giuste proporzioni, nell’ambito di una dieta sana e varia”.
Ci sono alcuni miti da sfatare sui cibi iperpalatabili?
“Sì, uno di questi è l’idea che lo zucchero di canna sia preferibile a quello raffinato. In realtà, dal punto di vista nutrizionale, sono sostanzialmente identici. Anche se talvolta si ritiene che il miele sia una scelta migliore rispetto allo zucchero, le differenze sono minime, con solo poche calorie in meno per il primo e un leggero aumento di vitamine e minerali, ma complessivamente sono abbastanza simili. Un altro mito riguarda il sale rosa, spesso considerato meno dannoso del sale da cucina. Tuttavia, entrambi contengono principalmente cloruro di sodio e non presentano differenze significative dal punto di vista nutrizionale. Un altro mito riguarda il dare a un bambino un succo in sostituzione della frutta. In realtà, la frutta è ricca di fibre, vitamine e sali minerali, mentre il succo contiene principalmente zuccheri. Quindi è importante concedersi occasionalmente alimenti piacevoli, ma è altrettanto fondamentale essere consapevoli dei miti alimentari e fare scelte informate per mantenere una dieta equilibrata”.
Come andrebbero dosati questi alimenti all’interno di una dieta sana e bilanciata?
“Possiamo concederci occasionalmente un gelato o un dolce o un burger, magari riservando tali indulgenze durante il fine settimana. Per chi desidera può consumare un quadratino di cioccolato fondente come spuntino quotidiano. Queste concessioni dipendono delle porzioni, dalla frequenza del consumo e dallo stile di vita individuale. Un livello di attività fisica più elevato può consentire una maggiore flessibilità nella gestione di piccoli strappi alla regola nell’alimentazione. L’elemento fondamentale è l’ equilibrio, monitorando con attenzione le quantità e integrando queste eccezioni in un contesto di regime alimentare salutare”.
Fonte : Today