Omicidio Vanessa Ballan: la donna è stata uccisa da otto coltellate, una al cuore

Vanessa Ballan è stata uccisa da otto coltellate, di cui sei profonde e due superficiali. Dall’autopsia effettuata oggi 22 dicembre, emergono nuovi dettagli sulla morte della ragazza di 26 anni uccisa nella tarda mattinata del 19 dicembre nella sua abitazione di via Fornasette a Spineda di Riese Pio X nel Trevigiano dall’uomo con cui aveva avuto una relazione in passato, dal presunto assassino Bujan Fandaj.

Il killer ha colpito con violenza la donna, incinta di due mesi, con una lama lunga 20 centimetri. Da quanto apprende l’ANSA, due fendenti hanno lesionato entrambi i polmoni, mentre una coltellata ha trapassato da parte a parte il cuore. L’assassino avrebbe addirittura girato l’asse della mano che impugnava l’arma, per essere certo che il colpo fosse letale. La donna è morta rapidamente. 

Le botte prima delle coltellate

È stato anche accertata anche che la donna è stata picchiata prima delle coltellate, confermando la ricostruzione fatta dal procuratore capo della Repubblica di Treviso, Marco Martani. Durante l’esame autoptico, sono state infatti trovate contusioni al capo e al volto, e ferite da difesa sulle mani, come già emerso dalla prima ispezione cadaverica. Confermata anche la gravidanza della donna: era arrivata all’incirca alla dodicesima settimana di gestazione. Nei prossimi giorni sarà eseguito sul feto anche un test per accertare la paternità. 

Omicidio Vanessa Ballan, il giallo sulla paternità del figlio che portava in grembo

Il sostituto procuratore Michele Permunian, nel disporre l’autopsia esame autoptico sul corpo della vittima, ha deciso che si farà anche un esame del feto che la ragazza portava in grembo da circa due mesi. Quello che il pubblico ministero vuole appurare è chi fosse il padre del bambino: Nicola, il 28enne compagno di Vanessa oppure proprio Bunjar Fandj, il 40enne finito in carcere per l’omicidio della donna. Il presunto omicida di Vanessa Ballan, è stato immortalato dalle telecamere di videosorveglianza mentre scavalca l’abitazione della ventiseienne poco prima di ucciderla. Ora si attende il nulla osta della magistratura alla restituzione della salma ai familiari e la fissazione della data del funerale.

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L’uomo resta in carcere

Secondo la Procura i fatti del 19 dicembre sarebbero frutto di un gesto premeditato. Ma Bunjar Fandj, dopo il delitto, avrebbe lasciato a casa della vittima la prova regina che a oggi gli costa l’incriminazione per omicidio volontario pluriaggravato, violazione di domicilio pluriaggravata e porto ingiustificato di oggetti atti a offendere: il borsone che tra l’altro conteneva il martello usato per entrare in casa e che nel manico reca il nome della sua ditta. Oltre due coltelli, uno utilizzato per l’omicidio, con un lama di oltre 20 centimetri.

Per ora l’uomo resta in carcere. Il Gip di Treviso ha convalidato il fermo operato la sera del delitto da parte dei carabinieri, e ha emesso un ordine di custodia cautelare in carcere. Confermata l’ipotesi di reato di omicidio pluriaggravato; ai fini della convalida, il giudice ha ritenuto che al momento del fermo fosse presente il pericolo di fuga dell’indagato, e ha ravvisato le esigenze cautelari di reiterazione del reato. È stato quindi ricondotto al carcere di Santa Bona a Treviso.

Fonte : Today