Cos’è la Serie E, la Superlega italiana con 14 squadre che De Laurentiis vuole al posto della Serie A

La nuova Superlega europea di calcio

Aurelio De Laurentiis si è espresso favorevolmente nei confronti della sentenza della Corte UE che ha spezzato un sistema fondato “su bonus in cambio di consenso”. E propone la sua visione rivoluzionaria in Italia: “Una Serie E, con squadre di città con un numero rilevante di tifosi. A 14 squadre”

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La Superlega ha spaccato il mondo del calcio tra chi si è visto d’accordo con la sentenza della Corte UE e chi si è scagliato contro, giurando fedeltà a Fifa e Uefa. Tra i primi c’è anche il presidente del Napoli, Aurelio de Laurentiis che ha manifestato immediato apprezzamento a ciò che definisce semplicemente un cambiamento epocale e per il quale è già pronto a scendere in campo per difenderlo ad ogni costo. A tal punto da proporre una sua Superlega “personale”, tutta italiana, con un progetto già chiaro in testa: “A 14 squadre, solo di città rilevanti, senza retrocessioni: è la Serie E dove E sta per élite”.

Lo scossone arrivato nella mattinata di giovedì 20 dicembre ha rivoluzionato il calcio, al momento solo a parole, sentenze e progetti, ma di certo arriveranno anche i fatti. Quelli che furono negati alla prima Superlega dell’aprile 2021 ma che adesso, la A22 Sports, la società che ne detiene i diritti, ha già mostrato essere reali e realistici con format dettagliato e un progetto che non potrà più essere ostacolato. Malgrado la maggioranza delle società e delle Federazioni nazionali abbia espresso un primo parere contrario, avallando l’attuale affiliazione a Fifa e Uefa, nel detenere l’attuale status quo.

Non Aurelio de Laurentiis che è stato tra i pochi presidenti a esprimersi a favore di una situazione che va a rompere “la posizione dominante di Uefa e Fifa, che oggi l’Europa censura” e che “è servita a elargire bonus in cambio di consenso” come ribadisce nell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport. Dove ha spiegato anche l’iniziale cambio di rotta quando, alla nascita della prima Superlega – promossa in Italia direttamente da Agnelli, allora presidente della Juve – il Napoli si schierò contro: “Non mi convinceva” ribadisce il patron del Napoli ma i tempi oggi sono maturi per il cambiamento, anche perché “La Serie A non è e non sarà mai la Premier, in Italia i veri imprenditori sono solo stranieri, per decenni la gestione dei dirigenti di Lega è stata fallimentare”. 

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Pensieri raccolti in una unica direzione che porta alla luce in fondo al tunnel: “Questa sentenza ci esorta a cambiare regole perché apre un precedente di diritto. La Superlega è stata una mossa sbagliata, che però ha sortito questo cambiamento” che porta De Laurentiis ad un’idea già precisa di ciò che dovrebbe accadere: “Farei subito una serie E, dove E sta per élite. Sole squadre di città con un numero rilevante di tifosi. Un Palermo che dà garanzie economiche non può fare la trafila dalla serie D. Un Bari che ha un bacino di un milione duecentomila fan non può stare dove sta. Mentre in prima serie ti trovi città di ventimila abitanti che non fanno diecimila biglietti….”

Un progetto che il numero uno del Napoli spiega nei minimi dettagli: “Alle sette, otto squadre che governano la classifica, aggiungiamone altre sette che possono avere le stesse ambizioni. E chiudiamo a 14 posti nella serie d’élite” racconta ancora al Corsport. “Poi due gironi di Serie A da venti squadre e il resto che funga da vivaio, senza retrocessioni o promozioni. “Come il basket in America: palazzetti strapieni, non riesci a trovare un biglietto. Poi chiediti quanto incassano”

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Fonte : Fanpage