Come sarà la Superlega che vuole cambiare il calcio

La nuova Superlega prende forma: dopo la sentenza della Corte di Giustizia UE che ha stabilito che non si possono imporre sanzioni ai club che partecipano a competizione alternative. Ora dopo la bocciatura del ‘no’ preventivo della Uefa al torneo europeo lanciato due anni e mezzo fa, A22 Sports Management ha alzato ufficialmente il velo sul progetto: un torneo da 64 squadre complessive, divise in tre leghe, con meccanismo di promozione e retrocessione tra le divisioni. E soprattutto una nuova piattaforma per tutti i tifosi, gratuita e finanziata con i ricavi pubblicitari.

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In particolare il torneo prevede una Star League e una Gold League da 16 club ciascuna, con due gruppi da 8, mentre la Blue League (terza lega) sarà formata da 32 club in quattro gruppi da 8. “La partecipazione alla nuova Superlega sarà basata sul merito sportivo. Non ci saranno membri permanenti e i club rimarranno impegnati verso le rispettive leghe nazionali” spiega Bernd Reichart, ceo di A22.

La nuova Superlega si propone come alternativa di fatto alla Champions League con una novità che interessa in particolare i tifosi: una piattaforma streaming per la visione gratuita di tutte le partite, chiamata Unify. La piattaforma – si legge – si sosterrà con pubblicità, abbonamenti premium, partnership di distribuzione, servizi interattivi e sponsor.

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Resta, dal lato della Superlega, comunque l’apertura al dialogo con l’Uefa ma il presidente della lega calcio europea Aleksander Ceferin è tornato all’attacco. “Lo abbiamo detto più volte e lo vogliamo ribadire: il calcio non è in vendita”.

Il ministro dello sport italiano Andrea Abodi ha annunciato un incontro il 10 gennaio a Bruxelles per “la tutela dei campionati nazionali, a partire dal nostro, e la tutela delle competizioni con le squadre nazionali, a partire dalla maglia azzurra”.

Nel frattempo è diventata virale la reazione dell’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli, grande fautore della Superlega, che su X pubblica parte del testo di un celebre brano degli U2, ‘Where the streets have no name’, chiudendo con ‘Love football’.La canzone del gruppo irlandese è un richiamo al senso di libertà: “Voglio correre, voglio nascondermi, voglio abbattere i muri che mi trattengono”.

Fonte : Today