Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, è intervenuto nell’aula della Camera nel corso della discussione sulla ratifica del Mes, un intervento che molti dei presenti hanno definito “meloniano” sia per le parole utilizzate, che per la foga con cui l’ex presidente del Consiglio ha motivato il “no” del suo partito.
I voti dei grillini si sono sommati a quelli di Lega e Fratelli d’Italia e hanno affossato, almeno per i prossimi sei mesi, la riforma.
“Giorgia Meloni ha mentito”
“Giorgia Meloni ha detto che avevamo fatto passare il Mes col favore delle tenebre – ha detto il leader del Movimento 5 Stelle durante la dichiarazione di voto – ma ha mentito al Parlamento. Solo oggi decidete su Mes e ve ne assumete le responsabilità. Noi lo abbiamo rifiutato quando tutti volevano costringere l’Italia e nel dicembre 2020 abbiamo lavorato financo per migliorare questo strumento, per rendere il Mes un accordo comunitario e non intergovernativo. Oggi avete portato alla chetichella la votazione sul Mes in aula, ma pensate che gli italiani siano così stupidi? Mascherate i vostri fallimenti e il Mes rimarrà grazie a voi un accordo intergovernativo e non comunitario”.
Le urla dell’ex premier
In alcuni passaggi del suo discorso, Giuseppe Conte ricorda proprio la Giorgia Meloni in versione “opposizione”, ma anche i grillini della prima ora, come gli Alessandro di Battista e le Paola Taverna dei tempi d’oro. La voce si alza, la mimica diventa aggressiva. E in un passaggio l’ex premier cita proprio la foga della presidente del Consiglio, che ormai si paleserebbe, a suo dire, solo fuori dalle istituzioni: “Siete leoni nelle vostre feste di partito, ad Atreju, quando Giorgia Meloni si scompone e diventa paonazza. Perché non diventa paonazza in Europa?”. E ancora, annunciando il ‘no’ del suo partito: “Noi siamo coerenti, votiamo no a causa della vostra incapacità, della vostra incompetenza, della vostra imperizia. Purtroppo, denunciamo questa vostra pantomima antipatriottica”.
Il sogno del sorpasso
L’impressione è che oggi sia partita ufficialmente la corsa alle europee. Con il ‘no’ alla riforma del Mes, i partiti populisti – e il Movimento 5 Stelle è uno di questi – hanno sgomberato il campo da un argomento problematico che avrebbe creato problemi. Il muro più alto, malgrado i fallimentari tentativi di mediazione del ministro Giancarlo Giorgetti – lo ha alzato il vicepremier Matteo Salvini, che dopo il raddoppio degli sbarchi dei migranti, la flat tax depotenziata e il mancato taglio delle accise sui carburanti, si sarebbe presentato agli elettori a mani vuote. Ora il leader del Carroccio potrà portare ai suoi questa piccola dote. Discorso analogo vale sull’altro fronte.
Mes, Conte contro Meloni: “Ha detto un cumulo di falsità”. E chiede un Giurì d’onore
Il Movimento 5 Stelle sul Mes aveva giocato una partita analoga a quella della Lega e ora può vantare la carta della coerenza. Il sogno di Giuseppe Conte, che negli ultimi mesi è stato adombrato dalla sfida tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, è quello di provare, da qui alle europee, un sorpasso che avrebbe del clamoroso. Nella supermedia dei sondaggi politici la distanza tra Pd e M5S non è siderale: Il primo è al 19,2 per cento e il secondo è salito al 16,5 per cento. La citazione di Atreju, la manifestazione di Fratelli d’Italia, probabilmente non è stata casuale: in quel lungo weekend di eventi politici, i due principali partiti di maggioranza e opposizione hanno dominato la scena e polarizzato l’attenzione. Probabile che i toni accesi di questi ultimi giorni, compresa la conferenza stampa convocata dal leader grillino per chiedere un “giurì d’onore” contro la premier, facciano parte di una nuova strategia di comunicazione per uscire dall’angolo in vista del voto di primavera.
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Fonte : Today