Altro che elefanti: la memoria da record è quella degli scimpanzé

La memoria, si sa, è un fenomeno misterioso. Ci sono i fisionomisti che non dimenticano una faccia nemmeno dopo anni. E chi invece ha problemi a ricordare un nome appena qualche minuto dopo averlo sentito. In linea generale, comunque, la nostra specie sembra avere una memoria particolarmente buona, se confrontata col resto del mondo animale. Ma non siamo gli unici: anche i nostri parenti più prossimi, scimpanzé e bonobo, sarebbero capaci di ricordare il volto dei loro conspecifici anche ad anni, se non decenni, dall’ultima volta che li hanno incontrati. È quanto emerge da uno studio pubblicato negli scorsi giorni sui Proceedings of the National Academy of Sciences da un team di ricercatori americani e giapponesi. 

Memoria animale

La ricerca ha indagato la memoria dei nostri cugini primati, partendo dall’ipotesi che potesse rivelarsi estremamente duratura trattandosi, come nel nostro caso, di due specie che sviluppano rapporti complessi e duraturi all’interno dei loro nuclei sociali, e dotate inoltre di capacità cognitive estremamente elevate. 

Altri animali avevano mostrato di poter ricordare per lunghissimi periodi alcuni informazioni utili nel loro ambiente, come suoni e odori, con il record ufficiale attribuito fino ad oggi ai delfini, capaci di ricordare anche per 20 anni le vocalizzazioni caratteristiche di altri conspecifici (ogni delfino, d’altronde, è dotato di un fischio particolare e unico, che funziona come una specie di nome, o di impronta digitale, con cui viene riconosciuto dagli altri delfini). 

Nel campo della memoria visiva, però, non erano ancora stati fatte grandi ricerche. Si riteneva che fosse qualcosa in cui le capacità umane sono inavvicinabili, visto che siamo una delle poche specie che fa grande affidamento sulla vista per riconoscere amici e nemici, prede e alimenti, e più in generale per navigare il mondo che ci circonda. Che dire però degli altri due membri viventi della tribù degli Hominini, raggruppamento tassonomico a cui apparteniamo assieme scimpanzé e bonobo?

L’esperimento

Per scoprirlo i ricercatori hanno organizzato un esperimento. A 26 scimpanzé e bonobo sono state sottoposte coppie di immagini ritraenti due diverse scimmie, mentre i ricercatori monitoravano i movimenti dei loro occhi. In ognuna delle coppie, una delle immagini era quella di uno sconosciuto, e l’altra quella di un altro animali che aveva convissuto con il soggetto dell’esperimento fino a non meno di nove mesi prima (e che al momento dell’esperimento era quini morto da mesi, o era stata trasferito da tempo in un’altra struttura). In questo modo, i ricercatori hanno potuto confermare che queste scimmie tendono a guardare più a lungo le foto di animali con cui hanno convissuto. Che questi ricordi sono più persistenti se erano in buoni rapporti con l’animale in questione. E soprattutto, che la loro memoria visiva può durare per decenni. 

Il caso più estremo è stato quella della bonobo Louise, che durante gli esperimenti ha dimostrato di riconoscere la sorella Loretta e il nipote Erin a 26 anni di distanza dall’ultima volta che li aveva visti. Un impressa, che stabilisce il nuovo record di memoria nel regno animale, sorpassando non di poco i 20 anni dei delfini. 

Fonte : Today