Il ministero della Sicurezza di Stato ha un nuovo compito: proteggere l’economia in un quadro di rallentamento della crescita. L’agenzia di intelligence, un tempo misteriosa, sta diventando più attiva sui social. Nel mirino le cosiddette “forze ostili” che vorrebbero ostacolare lo sviluppo, mentre le autorità censurano i commenti negativi e tentano di rafforzare la fiducia degli investitori.
Pechino (AsiaNews) – Una (finora) misteriosa agenzia di intelligence legata all’apparato statale sta guadagnando maggiore visibilità e interesse, assumendo una rilevanza sempre più pubblica. Il ministero cinese della Sicurezza dello Stato ha pubblicato diversi articoli dedicati alla sicurezza economica sul proprio account nei social network. Il dicastero ha promesso di reprimere le osservazioni negative e gli appunti critici sull’economia cinese e di prevenire i rischi di sistema nelle aree economiche, coordinandosi per questo con altri dipartimenti governativi.
In un post diffuso dal ministero della Sicurezza di Stato sul più popolare social network cinese, WeChat, i funzionari hanno affermato che la sicurezza economica è una parte importante della sicurezza nazionale nel suo complesso. Il dicastero ha inoltre affermato che le osservazioni critiche su argomenti sensibili come il giro di vite delle autorità sulle imprese private e l’esclusione di quelle straniere finiscono per minare le aspettative e gli ordini del mercato, oltre a bloccare la tendenza al miglioramento dell’economia. Inoltre, il post afferma che le osservazioni intendono attaccare e negare il sistema e il percorso intrapreso dal socialismo con caratteristiche cinesi.
Dopo che la scorsa settimana i leader di Pechino hanno tenuto la riunione economica per la pianificazione del prossimo anno, il ministero cinese della Sicurezza di Stato ha pubblicato una serie di messaggi per sottolineare la sicurezza e la stabilità nel settore economico. La riunione centrale di lavoro a porte chiuse, a cui hanno partecipato gli alti dirigenti del Partito comunista Cinese al potere, ha fissato l’obiettivo di crescita annuale del Pil al 5% nel 2024. La conferenza ha ammesso le sfide poste dai rischi di indebitamento e di insolvenza, nonché la crisi del settore immobiliare. Per questo i massimi dirigenti hanno deciso di rafforzare la propaganda per migliorare la fiducia e le aspettative nell’economia, come una delle soluzioni al rallentamento della crescita.
Alcuni commentatori ed editorialisti esperti di economia hanno ricevuto un avvertimento, in cui si intima di non fare commenti negativi sulla situazione economica e finanziaria attuale, sebbene la maggiore parte di essi non sia solita toccare argomenti di natura politica o sensibili. Al contempo, i blogger che hanno molti follower hanno ricevuto un avviso dalle loro piattaforme per evitare di commentare temi inerenti all’economia, alla finanza o al mercato azionario. Recentemente la Cina ha rafforzato il controllo sui social network, che sono tenuti a mostrare il vero nome degli account con oltre 500mila follower.
I recenti dati relativi all’economia cinese hanno dimostrato la pressione del rallentamento. E si profila il rischio di deflazione. A novembre l’indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,5%. Gli analisti avvertono anche che l’alto tasso di disoccupazione giovanile potrebbe essere un ulteriore fattore di rischio e innescare una crisi.
All’inizio del mese, il ministero ha difeso la legge anti-spionaggio in un messaggio in cui negava che la controversa norma potesse spaventare le aziende straniere. Il post citava dati ufficiali per mostrare le prospettive ottimistiche dell’economia e scriveva che la legge non si rivolge alle imprese ordinarie e non influirà sugli investimenti stranieri. Tuttavia, diverse realtà estere sono state perquisite dalla polizia cinese, tra cui la società di indagini di due diligence Mintz Group e la società di consulenza Bain&Company. Alcuni dipendenti sono stati arrestati. A marzo, un dipendente senior di un’azienda giapponese è stato arrestato in Cina per spionaggio e alcune aziende straniere hanno avvertito i propri dipendenti di non recarsi in Cina.
In questi anni il ministero in questione ha assunto e tuttora sta assumendo una rilevanza crescente nei media ufficiali. Nel 2018 il dicastero ha aperto il suo sito web ufficiale per incoraggiare le persone a denunciare le spie. Alla fine di luglio di quest’anno ha lanciato l’account su WeChat.
Nel terzo trimestre di quest’anno, la Cina ha registrato il primo deficit di investimenti diretti passivi dal 1998, una misura degli investimenti esteri diretti (Ide) che include i guadagni trattenuti dalle società straniere, oltre 10,7 miliardi di euro. In seguito alla decisione di varare leggi controverse (anti-spionaggio e sulla sicurezza dei dati, oltre ad aver ampliati il campo di applicazione della legge sulla sicurezza nazionale), diverse imprese multinazionali che si occupano di consulenza, servizi legali e trasferimento trans-frontaliero di dati stanno valutando la possibilità di andarsene.
Le attuali politiche delle autorità di Pechino dimostrano che i leader cinesi danno priorità alla sicurezza nazionale rispetto alla crescita economica. Secondo un articolo del Wall Street Journal di maggio, il leader supremo Xi Jinping ha nominato Chen Yixin, ministro della Sicurezza di Stato, responsabile delle azioni contro le aziende straniere. Egli ha iniziato la sua carriera nella provincia di Zhejiang e ha lavorato per Xi quando l’attuale presidente era leader della provincia 20 anni fa. Sembra che la sicurezza nazionale sia ancora al primo posto nell’agenda di Xi, dal momento che non vengono adottate misure concrete per soddisfare le richieste di imprese private e società straniere, mentre si rafforzano il controllo e la repressione.
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Fonte : Asia