Minorenne stuprata a Capodanno, parla il padre: “Tre anni di baratro, non dormiamo la notte”

In un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, il padre di Sara ha raccontato come hanno vissuto questi tre anni e di come hanno intenzione di andare avanti con il processo nei confronti dei ragazzi accusati di averla stuprata.

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“Il prossimo Capodanno segnerà tre anni dallo stupro collettivo di mia figlia e anche la data, simbolicamente, pesa. Fra le tante perdite che lei subisce, c’è anche la festa più gioiosa di tutte. Dovrebbe essere la serata dei propositi, dell’amicizia, e delle nuove speranze; invece, la passerà con me e non coi coetanei come sarebbe normale, troppi ricordi le rendono la sola idea di una festa di Capodanno spaventosa, e io dovrò evitare il patetico ruolo di chi le dice che va tutto bene”. Lo ha dichiarato, in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, il padre di Sara, la ragazza violentata a Capodanno 2020 da un gruppo di coetanei in una villetta a Primavalle, periferia di Roma.

L’uomo ha deciso di parlare a tre anni di distanza dai fatti. Il processo è in corso, la figlia si è trasferita all’estero, e non ha più contatti con quelli che sarebbero dovuti essere suoi ‘amici’ e che poi nella realtà dei fatti le hanno voltato le spalle. È stata aggredita, insultata, insultata, addirittura minacciata quando hanno saputo che avrebbe voluto sporgere denuncia.

“È una ferita che non si rimargina – ha aggiunto l’uomo – e probabilmente un supporto medico e psicologico dovrà accompagnarla tutta la vita. Dopo 36 mesi di baratri alternati a faticose risalite, il dolore interiorizzato diventa più gestibile, per lei e anche per me, pure io ci ho rimesso la salute, ma queste oscillazioni convergono sul dubbio più atroce e fondamentale, che non ci fa dormire la notte, a entrambi ciascuno a modo suo. Il 2024 ci dirà se tutto quello che ha subito mia figlia la renderà forte e corazzata oppure la spezzerà definitivamente lasciandola fragile per tutta la vita”.

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Dello stupro di Sara sono accusati cinque ragazzi. Patrizio Ranieri, l’unico maggiorenne all’epoca dei fatti, era stato arrestato: è di pochi giorni fa la notizia della sua scarcerazione, dopo ventidue mesi di reclusione.

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Fonte : Fanpage