C’è l’accordo tra i 27 ministri dell’Economia europei sulla riforma del patto di stabilità per definire i parametri relativi a deficit e debito. In altre parole il patto serve a definire i soldi pubblici che gli Stati membri possono utilizzare per le manovre finanziarie o per varare altre misure di spesa.
Secondo la ministra delle Finanze spagnola, Nadia Calvino, la riforma del patto di stabilità sulla quale gli Stati membri hanno trovato l’accordo politico è “equilibrata”, dato che “prevede quattro salvaguardie: sul debito, sul deficit, sulla controciclicità e sulla protezione degli investimenti che rispondono alle priorità europee”.
Il testo sul tavolo prevede, tra le altre cose, la riduzione media annua del rapporto debito di 1 punto percentuale per i paesi con debito superiore al 90% (come l’Italia) e dello 0,5% per quelli tra il 60% e il 90%. Resta in vigore il tetto del 3% tra deficit e Pil, ma con una serie di correttivi tra cui l’obbligo per i Paesi più a rischio e in determinate circostanze di tendere all’1,5%, per tenere un “cuscinetto” di sicurezza.
Cosa ha detto il ministro Giorgetti
Per il ministro dell’Economia italiano Giorgetti “l’Italia ha ottenuto molto” anche se ci sono “cose positive” e “altre meno”. “Quello che sottoscriviamo è un accordo sostenibile per il nostro Paese – ha affermato Giorgetti -, volto da una parte a una realistica e graduale riduzione del debito, mentre dall’altra guarda agli investimenti specialmente del Pnrr con spirito costruttivo”. Il ministro del Tesoro considera “positivo il recepimento delle nostre iniziali richieste di estensione automatica del piano connessa agli investimenti del Pnrr, l’aver considerato un fattore rilevante la difesa, lo scomputo della spesa per interessi dal deficit strutturale fino al 2027”.
Fonte : Today