Il nuovo corso del Belgio passerà per lui. Merito di un talento cristallino che non ha impiegato troppo ad emergere, e dietro una storia di infortuni e di…sigarette elettroniche, “casus belli” nel divorzio tra l’Anversa e Radja Nainggolan pizzicato dalle telecamere a “svapare” in panchina, che hanno agevolato la sua promozione in prima squadra ed il relativo impiego con continuità. E’ bastato poco a Arthur Vermeeren per prendersi il centrocampo del club più antico della federcalcio belga, con l’incoscienza dei suoi 17 anni e la maturità che invece poco ha a che vedere con la data di nascita riportata sulla sua carta di identità, che riporta 7 febbraio 2005.
Il buongiorno, ad onor del vero, si era intuito già da un mattino luminosissimo, fatto di convocazioni in sequenza nelle selezioni giovanili, a partire dall’Under 17 che lo ha visto esordire a ottobre del 2021 e diventare ben presto titolare inamovibile. Stesso iter peraltro nella formazione principale dell’Anversa, con il calcio “dei grandi” assaggiato poco meno di un anno dopo con le comparsate in Conference League contro Lillestrøm e Basaksehir e in campionato Oostende ed Anderlecht. Poi tra indisposizioni dei compagni di squadra e l’esclusione per motivi disciplinari del “Ninja”, arriva il momento dell’inserimento nell’undici iniziale voluto dal tecnico Van Bommel. Che ha ben presto scoperto che di Vermeeren, lì nel mezzo, non si può proprio fare a meno.
Comprensibilmente, viene da aggiungere. Perché magari l’accostamento a monumenti come Xavi ed Iniesta fatto da Marc Overmars, d.s. biancorosso, sembra un po’ azzardato, nonostante sia stato partorito da chi di calcio “top level” ne ha masticato parecchio. Però per intelligenza e qualità nelle giocate, il giovane Arthur sembra davvero avere il patrimonio genetico del campione pronto a sbocciare. Senza contare che uno dei suoi punti di forza è costituito dall’efficienza in fase di non possesso: perché se pure la sua percentuale di passaggi riusciti è da primi posti nelle graduatorie di rendimento, riesce ad essere efficace nei contrasti e nei recuperi, nonché rapido negli inserimenti. Caratteristiche che lo portano a candidarsi come uno dei centrocampisti “box to box” in prospettiva più forti nei prossimi anni.
Ed il numero di persone a pensarla così, nel frattempo, cresce. Van Bommel lo messo titolare in tutte le 29 gare giocate dai “Gufi” luglio a dicembre, compresa la Supercoppa belga (vinta ai rigori contro il Mechelen) e la Champions League dove Vermeeren si è preso la soddisfazione di segnare al Barcellona. E Domenico Tedesco, c.t. del Belgio, lo ha fatto già esordire dal primo minuto nell’amichevole con la Serbia – vinta 1-0 – di metà novembre. All’elenco non possono mancare i top club che si sono messi puntualmente in fila: difficile ipotizzare una sua partenza a gennaio, più probabile che ad Anversa attendano che completi la stagione per valorizzarlo ulteriormente. E pretendere una cifra che, al momento, è decisamente superiore ai 20 milioni di euro.
Fonte : Today