Sono passati sei mesi dal lancio europeo del “self-repair program” di Samsung, che consente ai possessori di alcuni dispositivi di sostituire autonomamente pezzi danneggiati con ricambi ufficiali.
Il programma, attivo anche in Italia, permette ora per la prima volta di riparare a casa anche gli smartphone più pregiati dell’azienda sudcoreana: il Galaxy Z Fold 5 e il galaxy Z Flip 5 presentati a luglio scorso.
Si tratta di una novità importante, non solo nell’ottica del “diritto alla riparazione” che l’Unione Europea insegue con un disegno di legge presentato a marzo scorso.
La possibilità di riparare autonomamente un pieghevole Samsung, infatti, è una buona notizia anche per i consumatori, che per smartphone di questo tipo spendono solitamente cifre di gran lunga superiori ai 1.000 euro.
I foldable sono, inoltre, sicuramente più delicati degli smartphone tradizionali, per via della cerniera che permette al cellulare di piegarsi e del loro ampio schermo flessibile e. Anche quest’ultimo, teoricamente, si può sostituire grazie al programma “self-repair”, ma il prezzo da sborsare è abbastanza alto. Di certo è inferiore al prezzo del pieghevole appena uscito dal negozio.
“Nel 2023 ci aspettiamo di arrivare a 30 milioni di foldable venduti complessivamente nel mondo a partire dal 2019 – ci ha detto a luglio scorso TM Roh, presidente e capo della divisione Mobile Experience di Samsung – di cui 1,8 milioni in Europa. Le ricerche di mercato ci dicono che nei prossimi cinque anni la domanda di pieghevoli salirà a cento milioni di pezzo all’anno”.
Di sicuro uno degli ostacoli all’adozione di massa dei Galaxy Z Fold 5 e Galaxy Z Flip 5 – al di là delle esigenze personali e da ciò che si cerca in uno smartphone – è proprio il prezzo. Sapere che un dispositivo così prezioso si può riparare a un prezzo ridotto, anche a casa, e sapere soprattutto che così facendo si può allungare la sua “vita”, può fare una notevole differenza in fase d’acquisto.
Si può infatti risparmiare anche quando non funziona bene un componente apparentemente banale come la porta di ricarica Usb-C, il cui pezzo di ricambio ufficiale costa appena 36 euro.
Va detto, tuttavia, che riparare un telefono non è così semplice come installare una app. Bisogna tenere a mente che non tutti potrebbero avere la manualità necessaria. Samsung ha cercato di facilitare la vita a chi acquisterà i ricambi, fornendo video tutorial e fotografie – in collaborazione con iFixit – che spiegano passo dopo passo come effettuare autonomamente la riparazione.
Fonte : Repubblica