La procura di Milano ha aperto un fascicolo di indagine sul caso del pandoro Balocco griffato Chiara Ferragni. Si tratta di un fascicolo conoscitivo a modello 45, deputato a raccogliere i fatti non costituenti notizia di reato. Al momento non ci sono né indagati né ipotesi di reato.
Caso Ferragni-Balocco: la procura apre un fascicolo
Il fascicolo è stato aperto dopo che Codacons e Assourt (associazione degli utenti radiotelevisivi) hanno presentato 104 esposti in altrettante procure italiane. Il testo si focalizza sulla campagna promozionale del pandoro griffato Ferragni, asserendo che “tutti i messaggi veicolati al pubblico per presentare l’iniziativa benefica sono stati realizzati associando le vendite del pandoro al reperimento dei fondi utili alla donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino, pur nella consapevolezza che la donazione era stata fatta mesi prima dell’inizio delle vendite” del pandoro stesso.
La procura ora sta valutando gli elementi emersi. Gli atti affidati al procuratore aggiunto Eugenio Fusco saranno poi trasmessi alla procura competente, quella di Cuneo dove ha sede l’azienda dolciaria.
La multa dell’Antitrust
Per il caso del pandoro griffato, Balocco e due società riconducibili a Chiara Ferragni sono state multate dall’Antitrust per pubblicità ingannevole. Secondo l’Agcm, l’autorità garante del mercato e della concorrenza, “le suddette società hanno fatto intendere ai consumatori che acquistando il pandoro ‘griffato’ Ferragni avrebbero contribuito a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino. La donazione, di 50mila euro, era stata invece già effettuata dalla sola Balocco mesi prima” mentre le “società riconducibili a Chiara Ferragni hanno incassato dall’iniziativa oltre 1 milione di euro”. E ora, con un’indagine della giornalista Selvaggia Lucarelli, si è anche aperto un altro fronte, quello della beneficenza legata alle uova di Pasqua di Dolci Preziosi, sempre con l’immagine di Ferragni.
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Fonte : Today