Il 21 dicembre la Cina ha lanciato nell’orbita terrestre sei oggetti non identificati, il cui scopo non è stato comunicato dalle autorità. Chiamati Oggetto A, B, C, D, E e F, sono attualmente monitorati dalle forze spaziali degli Stati Uniti. La messa in orbita è avvenuta tramite lo spazioplano autonomo Shenlong, Drago divino in cinese, che così ha effettuato con successo la sua terza missione in tre anni.
Grazie alle analisi di Scott Tilley, astronomo dilettante esperto nella localizzazione di satelliti, sappiamo che l’Oggetto A ha emesso dei segnali intermittenti su una frequenza di 2.280 megahertz, conosciute anche come emissioni “wingman”, usate nelle missioni spaziali cinesi. Mentre gli oggetti D e E hanno emesso segnali chiamati “segnaposto”, privi di dati.
Oggetti simili sono stati già lanciati in orbita durante le precedenti missioni di Shenlong, nel 2020 e nel 2022, sempre senza alcuna comunicazione ufficiale relativa alle loro funzioni. Secondo le speculazioni di SpaceNews, potrebbero essere moduli di servizio per assistere il rientro a terra della navicella, satelliti ispettori per il tracciamento del veicolo spaziale autonomo oppure oggetti di prova per il posizionamento orbitale.
L’ultima missione del velivolo autonomo, cioè privo di personale umano, è stato annunciato dal media di stato Xinhua, che però ha riportato solo il successo del lancio e non la messa in orbita dei sei oggetti non identificati. Ora gli esperti stanno attendendo l’incontro ravvicinato tra Oggetto A e gli oggetti D ed E per capire se ci saranno evoluzioni nelle loro attività. I moduli si avvicineranno nei prossimi giorni al perigeo, il punto dell’orbita ellittica di un satellite in cui è più vicino alla Terra.
Oltre alla Cina, solamente gli Stati Uniti hanno un aereo spaziale autonomo e riutilizzabile, l’X-37B della Boeing e, come Pechino, mantengono un’alta segretezza sulle sue operazioni. Secondo il generale Chance Saltzman, capo delle operazioni spaziali delle forze statunitensi, il lancio dello Shenlong in questo periodo non è stato casuale, ma effettuato per eguagliare le performance statunitensi, che hanno in programma il lancio dell’X-37B per il 28 dicembre.
Fonte : Wired