Non c’è nulla di divisivo o disturbante nella storia della “noce” di Esselunga e dunque lo spot, che è semplicemente una bella vicenda di Natale, non ha speranza di ripetere l’exploit della “pesca” di qualche settimana fa. Non c’è neppure da polemizzare simpaticamente – come facemmo all’epoca – sulla stagionalità del frutto: la pesca non lo era mentre la noce è perfetta da questo punto di vista. La storia è toccante, commovente, sempre un ottimo prodotto firmato dal regista Rudi Rosemberg ma non arriva a sfiorare corde tese come avvenne in settembre.
La storia della Noce di Esselunga dopo la Pesca
Carlo e Marta sono due amichetti coetani attorno agli 8 anni. Vivono in villette tipo Brianza, guardano i cartoni animati, giocano e si abboffano di noci spaccandole sul pavimento cosa non del tutto indicata per dei bambini (sia abboffarsi di frutta secca, sia spaccarla sul pavimento), ma pazienza. Proprio mentre l’amicizia si va strutturando, la famiglia di Marta decide di trasferirsi. Non propriamente nella cittadina a fianco, no: in Australia a 65 ore di volo transoceanico.
Giusto prima di intraprendere il viaggio intercontinentale, la mamma di Marta va a fare quello che tutti noi facciamo prima di partire per una meta dall’altra parte del pianeta: la spesa all’Esselunga. Forse per esportare (illegalmente?) in Oceania alimenti italiani laggiù introvabili. Marta ne approfitta per comprare un regalino a Carlo: una noce che tanto le ricorda le tante noci aperte con l’amico sul pavimento crepando le mattonelle. Marta dà a Carlo la noce, i due si salutano e la ragazzina con la sua famiglia (e presumibilmente i “sacchetti” di spesa dell’Esselunga, “buste” da Firenze in giù) s’imbarcano alla Malpensa alla volta di Sydney.
Passano una dozzina d’anni. Carlo cresce, a differenza di Marta resta sempre nella solita casa, fino ad un fatidico inverno durante il quale su queste bifamiliari di pianura nevica tipo Finlandia. Proprio nel bel mezzo della tormenta spunta una ragazza e Carlo non ha dubbi: “Marta!?”. Niente effetto sorpresa, Carlo già sapeva tutto perché i suoi gli avevano spoilerato il ritorno della famiglia dei vicini. I quali nel frattempo, pur avendo vissuto per una vita dall’altra parte delle terre emerse, avevano mantenuto la casa e ciononostante non vi avevano più messo piede; neppure una volta in tutto questo tempo per tornare a fare un saluto. “Ti ricordi che mentre eravamo seduti qui ti regalai una noce salutandoti”, fa Marta all’amico ritrovato, spiccicando un italiano perfetto senza nessuna sbavatura dovuta ad anni ed anni in un paese anglofono. “Certo che mi ricordo”, replica Carlo, “ce l’ho ancora, anche se è qualcosa di diverso oggi, ovvero l’albero che sta sopra di noi, benché abbia la corteccia più chiara di una betulla”. Fine.
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Okkay ma parliamo di cose serie: come si pianta una noce per far nascere l’albero?
L’unica cosa in sospeso – visti gli sguardi languidi dei due amici ormai quasi adulti – è quella che avete pensato tutti voi maliziosietti: Carlo e Marta ora che sono nuovamente vicini di casa rimarranno ‘solo’ amici oppure…? Resterà il dubbio. Nessun dubbio invece sulle capacità di coinvolgimento del cibo, visto che Esselunga, che non è di certo un mero rivenditore di alimentari, ha scelto in due casi su due di rendere protagonisti dei suoi spot dei prodotti che si mangiano e non altre merceologie pur presentissime nei suoi store. Uscendo dalla filosofia e dal romanticismo sappiamo bene che tutti state fremendo dalla voglia di piantare in giardino una di quelle noci che avete nella ciotolona centrotavola in legno.
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Ebbene: si può fare. Bastare seguire i suggerimenti dell’immarcescibile content creator agricolo Piergiorgio Ceccarelli sul suo canale YouTube “Natura e Bellezza”. E così ci diamo tutti appuntamento qui tra 12 anni a vedere chi ha fatto crescere l’albero più bello. In attesa del prossimo spot Esselunga, visto che non c’è due senza tre: dopo la Pesca e la Noce, arriverà senz’altro la crasi tra le due. Così grazie alla catena di supermercati riusciremo a sciogliere una buona volta il dilemma: si dice Pescanoce o Nocepesca?
Fonte : Today