AGI – È iniziata l’ultima udienza del processo sull’omicidio di Saman Abbas, la ragazza pakistana di 18 anni uccisa nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021 a Novellara. Oggi è attesa la sentenza. Prima della camera di consiglio dei giudici della Corte d’Assise, prenderà la parola il padre Shabbar Abbas, imputato con la moglie Nazia Shaheen, latitante, lo zio Danish Hasnain e ai cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. La richiesta della Procura è di condanna all’ergastolo per i genitori e a 30 anni per gli altri tre imputati.
“Danish non ha mai confessato il delitto”. Lo ha detto avvocato Liborio Cataliotti, legale di Danish Hasnain, nelle repliche in corso nel processo per l’omicidio di Saman. “Questa confessione di cui si è parlato non esiste – ha affermato – . Quando Danish parla alla moglie di un ” lavoro fatto bene” non dice di averlo fatto lui ma, come sostiene il perito, la sua è un’affermazione impersonale. La traduzione giusta è: ‘stato fatto bene il lavoro’. Quindi il valore probatorio di queste parole è pari a zero”.
Cataliottti ha anche fatto riferimento a “ipotesi alternative” rispetto a quella della Procura che ha individuato in Danish l’uomo che avrebbe strozzato la ragazza.
Shabbar Abbas, il padre di Saman, è scoppiato in lacrime rendendo dichiarazioni spontanee davanti alla Corte di Assise di Reggio Emilia. L’uomo ha pianto mentre rivendicava la sua innocenza: “Non avrei mai pensato di uccidere mia figlia, nemmeno gli animali lo fanno. Saman era il mio cuore, il mio sangue”, ha affermato Shabbar Abbas.
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Fonte : Agi