“Ha ipnotizzato mamma con i farmaci”, questa l’accusa di Orsola Polimeno nei confronti del fratello Angelo, citato in giudizio. Grazie alla terapia somministrata alla madre, sarebbe riuscito ad appropriarsi dell’eredità, da 5 milioni di euro, del nonno Giuseppe Bottai.
Avrebbe somministrato alla madre, già affetta da un principio di demenza senile, una terapia di ipnotici per compromettere le sue volontà testamentarie. A lanciare l’accusa è Orsola Polimeno che ha chiesto l’annullamento “per indegnità” dell’asse ereditario nei confronti del fratello Angelo, giornalista Rai, entrambi nipoti del gerarca e intellettuale Giuseppe Bottai. Non è escluso, quindi, che come abbiamo già visto per altre vicende, anche la diatriba per l’eredità, pari circa a 5 milioni di euro, ereditati quasi per la totalità da Angelo, di Bottati arrivi in tribunale.
Nella citazione viene sollecitata la riduzione delle disposizioni testamentarie di Bottai per reintegrare la quota legittima di successione alla figlia (che da tempo aveva preso le distanze dalla famiglia di origine) e la condanna nei confronti del fratello Angelo al pagamento della differenza. A decidere l’esito saranno i giudici nell’udienza del 29 maggio 2024.
Il lancio dell’accusa
Tutto è cominciato con la morte di Maria Grazia Bottai, figlia di Giuseppe. Aveva 97 anni ed era affetta da un principio di demenza senile. Proprio poco dopo il decesso alla figlia, Orsola, viene recapitata una lettera anonima in cui c’è l’invito ad “indagare approfonditamente”, come riporta il Corriere della Sera, sulle prescrizioni farmaceutiche: un modo, secondo il mittente anonimo, di rendere la madre incapace di esporre le proprie volontà redazionali.
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La terapia e i farmaci
Orsola Polimeno decide di seguire il suggerimento del messaggio e, dopo essersi rivolta ai carabinieri del Nas, scopre che c’è qualcosa che non torna: dal 2013 al 2019, la madre è stata sottoposta ad una forte terapia di ipnotici. Si parte con il Roipnol, si continua con il Lexotan e si finisce con il Valpinax. Questi farmaci in una persona che già presentava una “significativa compromissione cognitiva”, hanno compromesso in maniera definitiva Bottai a vantaggio del figlio Angelo. Adesso toccherà ai giudici chiarire cosa sia realmente accaduto e assegnare l’eredità.
Il testamento: denaro, immobili e quadri
Quella di Bottai è un’eredità da cinque milioni di euro. Non solo denaro e immobili, fra cui quello in via Bevagna, al Fleming, da 240 metri quadri e dal valore di un milione e 100mila euro. Angelo avrebbe ottenuto anche parte della collezioni dei dipinti di famiglia, fra cui una tela di Ottone Rosai, Suonatori ambulanti, da 45mila euro; una Madonna con bambino da 100mila euro e un quadro di Scipione Piazza Navona da circa 200mila euro.
Fonte : Fanpage