Sarà un cavo sottomarino di circa 950 chilometri la soluzione per affrontare la crisi climatica e spingere verso una transizione ecologica. Di questo ne è convinta la Grecia che ha dato vita al progetto denominato Gregy (Green Energy Interconnector), grazie all’azienda Copeluozos Group che ha intenzione di trasportare energia dall’Egitto al paese ellenico ottenendo così energia pulita a basso costo.
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In cosa consiste il progetto
Il progetto Gregy, acronimo nato dalla fusione di Greece ed Egypt, non è un’idea recente. Nata nel 2008, si basa sull’intuizione di come una connessione di reti elettriche tra i differenti paesi europei fosse una soluzione per ridurre l’emissione di CO2. Dall’iniziale intuizione sono passati 13 anni e si è arrivati, finalmente, alla fase finale della progettazione e a un passo dalla realizzazione vera e propria.
In sostanza il progetto si basa sulla realizzazione di un cavo sottomarino che collegherà per la prima volta l’Africa all’Europa. L’impianto è lungo 950 chilometri e trasporterà al suo interno l’energia verde prodotta da 9,5 Gigawattora di fonti energetiche rinnovabili dall’Egitto alla Grecia appunto. L’energia prodotta e gestita dal gruppo Copelouzos, in tutto circa 3.000 Megawattora, sostituirà i 4,5 miliardi di metri cubi annui di gas naturale riducendo in questo modo le emissioni di anidride carbonica di circa 10 milioni di tonnellate all’anno.
Per far sì che ci siano sufficienti scorte rinnovabili a disposizione, il Gruppo Copelouzos sta costruendo nella regione dell’Attica, parchi eolici con una potenza di 6 Gigawattora e parchi solari da 2,5 Gigawattora. I lavori sono pronti per essere iniziati già nel 2024 e dovrebbero essere completati entro il 2030.
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Il progetto Gregy ha ottenuto il sostegno dell’Europa
Il progetto Gregy fin da subito ha attirato l’attenzione dell’Unione Europea, che è alla continua ricerca di soluzioni per ottenere entro il 2050 una transizione green che garantisca zero emissioni di CO2 e la diversificazione energetica. Proprio per la centralità dell’obiettivo, il progetto Gregy è stato definito dalla stessa UE di Interesse Comune tanto da meritare un investimento di 4,2 miliardi di euro. Il ruolo di Atene in questo progetto sarà centrale perché farà da hub energetico in grado di trasportare energia pulita in tutta l’Europa. L’obiettivo è di sicuro ambizioso, ma l’unione di intenti è promettente e potrebbe rappresentare una svolta verso l’indipendenza energetica.
Fonte : Today