Alfredo Faieta 18 dicembre 2023 18:30
Scuse pubbliche, rigorosamente su Instagram, e per dar valore alle parole anche una maxi donazione da un milione di euro. Con questa strategia Chiara Ferragni (nella foto sopra con Fedez) cerca di mettere un punto al ciclone Balocco che l’ha investita negli ultimi giorni, caso mediatico che ha scomodato anche il parere della premier Giorgia Meloni. La regina delle influencer si è trovata faccia a faccia con un bel problema, più di reputazione che economico. La maxi multa dell’Antitrust le sta costando cara, danneggiando la sua immagine e il suo seguito. Infatti, se un milione di euro di sanzione per Chiara Ferragni non sono un grosso problema, la perdita di follower può preannunciare una catastrofe. Ma qual è stato il percorso della influencer fino a qui?
La macchina da soldi Ferragni
Più che Chiara Ferragni bisognerebbe chiamarla Cornucopia (Ferragni). Che non suona neanche male, tutto sommato. Perché la bionda imprenditrice è diventata negli anni una macchina da soldi. O meglio, da utili. Come quelli che sono fuoriusciti dalle sue società anche nel 2022, come emerge dai bilanci depositati da poco. A voler essere pignoli sono leggermente minori di quelli generati nel 2021, ma le differenze sono minime nel totale.
Chiara Ferragni in lacrime nel video delle polemiche
Ciò che più interessa è che nello scorso anno la trentaseienne cremonese ha messo in piedi un riassetto delle attività che servirà a imprimere un’altra svolta alla sua traiettoria imprenditoriale, nata dall’attività di influencer e forte di 29,5 milioni di follower su Instagram.
La nota piattaforma social – a cui la Ferragni deve tanto del suo successo e patrimonio personale – continuerà a essere la finestra sul suo mondo anche in futuro, almeno finché non deciderà di essere un po’ meno donna immagine e un po’ più manager. Molto dipenderà da quanto durerà il consenso che lei raccoglie sui social e che sarebbe capace di monetizzare a colpi di decine di migliaia di euro a scatto.
Se si vuole trovare un neo alla sua immagine va cercato nell’operazione dei pandoro Balocco, per la quale è scattata un’indagine Antitrust con il sospetto che la promessa di devolvere una parte del ricavato a un progetto in campo oncologico fosse ingannevole. Nel senso che, dice l’Antitrust, i soldi erano stati già fissati a prescindere dalle vendite effettive. Per questo motivo la guardia di finanza di Milano ha fatto visita anche nella sede delle sue società…
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Fonte : Today