Cinque grandi compagnie del trasporto marittimo hanno ordinato alle loro navi di sospendere i viaggi attraverso il Mar rosso, a causa della minaccia di attacchi da parte degli Houthi, una milizia dello Yemen sostenuta dall’Iran. La decisione rischia di dare una forte battuta d’arresto al traffico commerciale che passa per il Canale di Suez, in Egitto, rallentando l’intera catena di approvvigionamento globale.
Dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas, gli Houthi hanno attaccato 10 navi cargo, di cui una è stata catturata, e lanciato circa 36 droni contro navi militari degli Stati Uniti e del Regno Unito operanti nella zona, tutti abbattuti senza danni. Le operazioni militari sono state rivendicate come un gesto di sostegno ad Hamas.
Nonostante gli attacchi, come riporta l’Autorità egiziana che gestisce il Canale di Suez, dal 19 novembre al 17 dicembre 2023 solo 55 navi hanno deciso di non attraversare il Mar rosso per circumnavigare l’Africa passando per il Capo di buona speranza, in una deviazione di 3 mila miglia nautiche, pari a 2 settimane di viaggio in più. Nello stesso periodo di tempo, più di 2 mila navi hanno transitato per Suez e il mar Rosso.
Questi numeri non hanno però fermato le compagnie Oocl di Hong Kong, Cma Ccm della Francia, Maersk della Danimarca, Hapag Lloyd della Germania e l’italo-svizzera Mediterrean shipping company (Msc), la più grande a livello mondiale, dal mettere in pausa i loro traffici attraverso il mar Rosso. Una mossa probabilmente studiata anche per fare pressione sugli Stati Uniti e ottenere una maggiore protezione.
Infatti, come riporta il Guardian, nella sera di domenica 17 dicembre, Washington ha annunciato l’allargamento della sua operazione di controllo della zona, in cooperazione con vari paesi arabi del Medio Oriente, come Giordania, Emirati Arabi uniti, Arabia Saudita, Qatar, Oman, Egitto e Batharain. L’iniziativa è stata chiamata temporaneamente Operation prosperity guardian e comporterà un aumento dei vascelli da guerra statunitensi e degli altri stati coinvolti nella coalizione in tutto il mar Rosso, ma in particolare all’imboccatura schiacciata tra Yemen e Giubuti, lo stretto di Bab al-Mandab, e nel golfo di Aden, a sud dello Yemen.
Fonte : Wired