L’Italia ha dovuto mandare al macero oltre 49 milioni di dosi di vaccini contro il Covid-19, quasi un terzo di quelli che ha acquistato finora. In termini di bilancio, lo spreco ammonta a oltre 950 milioni di euro. È quanto emerge da un’analisi del quotidiano Politico.
Secondo l’analisi, in tutta l’Unione europea sono state almeno 215 milioni le dosi che sono finite nella spazzatura, per un costo di 4 miliardi di euro. Si tratta di una stima al ribasso, perché non tutti i Paesi membri hanno dati aggiornati sull’andamento delle campagne di vaccinazione. Il numero di dosi gettate perché non utilizzate entro la loro scadenza potrebbe essere molto più alto, avvertono gli autori.
L’Italia è tra i Paesi che forniscono un quadro aggiornato: il 31,1% delle dosi acquistate sono finite nella spazzatura. Peggio di noi hanno fatto solo Lituania, Slovacchia, Romania e Germania, se si guarda al rapporto tra vaccini disponibili e quelli inutilizzati e scaduti. Se invece si guarda al numero totale di dosi mandate al macero, l’Italia è al secondo posto con poco più di 49 milioni di vaccini gettati. Al primo posto c’è la Germania, con ben 83 milioni.
Meno dosi di vaccini nel 2023: l’accordo Ue-Pfizer
L’analisi di Politico rilancia le polemiche sul modo in cui la Commissione europea (con il benestare degli Stati membri, va ricordato) ha gestito l’acquisto dei vaccini. La presidente dell’esecutivo Ue, Ursula von der Leyen è stata più volte accusata di aver condotto in modo opaco le trattative con Pfizer. Lo scorso maggio, il colosso farmaceutico ha raggiunto un accordo con Bruxelles per ridurre le consegne di vaccini previste nel 2023. L’accordo è arrivato dopo che dieci Paesi Ue, guidati dalla Polonia, hanno minacciato di non comprare più dosi e venire meno al contratto siglato nel 2021, nel pieno della pandemia e dell’emergenza sanitaria.
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Fonte : Today