Nirvana: ecco perché Kurt Cobain non ha mai amato il primo album, Bleach

Il 15 giugno 1989 i Nirvana esordiscono con il loro unico album pubblicato con la Sub Pop Records, l’etichetta fondata da Bruce Pavitt e Jonathan Poneman che ha creato la scena indie di Seattle, lanciando anche Soundgarden e Mudhoney. È Bleach, l’album che la band registra in fretta dopo aver fatto uscire il primo singolo, Love Buzz. La Sub Pop gli chiede di fare un EP, ma i Nirvana provano per due settimane, entrano in studio ai Reciprocal Recording di Seattle con il produttore Jack Endino e realizzano un album completo con undici canzoni, tra cui About a Girl, il primo capolavoro indie di Kurt Cobain, che ha detto di averla scritta dopo aver passato un giorno intero ad ascoltare Meet the Beatles, il secondo album americano dei Beatles del 1964. Nella formazione della band oltre a Krist Novoselic c’è Chad Channing che è appena entrato, e Dale Crover dei Melvins che suona la batteria in quasi tutti i pezzi. C’è anche un personaggio iconico di Seattle, Jason Everman, che anche se non suona in nessuna canzone viene nominato nei credits come secondo chitarrista e compare nella foto di copertina scattata da Tracy Marander, la fidanzata di Kurt Cobiain durante un concerto nella galleria d’arte Reko Muse di Olympia, Washington. «Volevamo solo farlo sentire a casa in una band» ha detto Krist Novoselic.

Le registrazioni di Bleach durano in totale 30 ore, l’album vende 40.000 copie e non entra in classifica, ma viene ben accolto dai critici. Dopo il successo di Nevermind nel 1992 arriva a vendere 1 milione e novecentomila copie ed è in assoluto il disco più venduto della Sub Pop.

Kurt Cobain lo ha definito: «Un album con una sola dimensione. Volevo renderlo minimale e farlo suonare come gli Aerosmith», Krist Novoselic ha detto che è «Volutamente cupo e claustrofobico, con testi scarni e senza via di uscita». Bleach è  considerato l’album che segna un punto di incontro tra lo sludge-metal dei Melvins e il grunge, uno dei fondamenti del suono di Seattle, ma Kurt Cobain ha sempre detto di non amarlo: «Abbiamo chiamato i nostri amici TAD e gli abbiamo chiesto se potevamo registrare durante le loro session in studio» ha detto in un’intervista, cambiando un po’ la storia «Abbiamo usato i loro strumenti mentre erano fuori a mangiare. Non c’è niente di nuovo in tutto questo. Il segreto di un album di successo è andarsene dallo studio prima di stufarti delle canzoni. Non è andata così con Bleach, e per questo lo odio». Anche Dave Grohl, che al tempo era appena arrivato a Seattle per unirsi alla band ha detto: «A me piace Bleach ma forse perché ero nella band da sei settimane. Forse avrebbe stufato anche me».

Fonte : Virgin Radio