Dopo essere stato denunciato dall’ex compagna l’uomo ha cercato di giustificarsi, sostenendo che la gomitata sarebbe stata accidentale, una difesa dai colpi che stava ricevendo dalla donna.
Ha fratturato il naso alla fidanzata dell’epoca con una gomitata e, per questo, è stato condannato nei giorni scorsi dalla Corte d’appello di Trento a un anno.
I fatti risalgono all’estate 2021, quando l’imputato aveva 24 anni: il ragazzo e la ragazza, molto più grande di lui, erano in Val di Non quando scaturì una lite furibonda al culmine della quale lei lo colpì con alcuni schiaffi. E proprio in quel frangente partì la gomitata che fratturò il naso alla donna.
La vittima si è costituita parte civile nel processo in cui l’uomo ha cercato di giustificarsi, sostenendo che la gomitata sarebbe stata accidentale, una difesa dai colpi che stava ricevendo. Una versione alla quale il giudice non ha creduto, condannando inoltre l’imputato al pagamento delle spese di giudizio e a versare 1.900 euro alla parte civile per le spese di patrocinio.
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Nel 2023 in calo i “reati spia” della violenza di genere
Nei primi nove mesi del 2023 i reati spia della violenza di genere sono stati il 12,2% in meno rispetto allo stesso periodo del 2022: in particolare, scendono del 13% gli atti persecutori, del 12% i maltrattamenti contro familiari e conviventi e, soprattutto, del 12% le violenze sessuali. È quanto emerge da “Il punto – Il pregiudizio e la violenza contro le donne”, documento di analisi curato dal Servizio analisi criminale della direzione centrale della Polizia criminale, presentato oggi a Roma.
Stalking: da gennaio a settembre gli atti persecutori (cosiddetto stalking) sono stati 12.491 a fronte dei 14.326 dell’analogo periodo dell’anno scorso: l’incidenza delle vittime donne si attesta al 74% in entrambi i periodi. Considerando il più ampio arco temporale gennaio 2021-settembre 2023, risultano sempre predominanti le vittime di genere femminile (ancora il 74%); di queste, il 96% sono maggiorenni, l’88% è di nazionalità italiana.
Maltrattamenti: nei primi nove mesi del 2023 i maltrattamenti sono stati 16.599 casi a fronte dei 18.843 dello scorso anno mentre l’incidenza delle vittime di genere femminile si attesta all’ 81% in entrambi i periodi. Tra gennaio 2021 e settembre 2023, le vittime donne risultano di gran lunga le più colpite, l’82% del totale: il 93% sono maggiorenni e il 76% è di nazionalità italiana.
Violenze sessuali: le violenze sessuali sono passate dai 4.909 casi dei primi 9 mesi del 2022 ai 4.341 del periodo corrispondente di quest’anno: continuano a risultare predominanti le vittime femminili, che raggiungono l’incidenza più elevata nell’ambito dei reati spia, con il 91%. Nell’arco temporale gennaio 2021-settembre 2023 le vittime donne si attestano al 91%; di queste, il 29% sono minorenni e il 78% di nazionalità italiana.
Le vittime: la maggior parte delle donne vittime dei ‘reati spia’ ha un’età compresa tra 31 e 44 anni (34% nel periodo 2022 e 33% in quello 2023); seguono quelle di età compresa tra i 18 e 30 anni (22% in entrambi i periodi). La percentuale di vittime minorenni è del 9%, sia nei primi 9 mesi del 2022 che del 2023. La percentuale di vittime italiane si attesta intorno all’80% in entrambi i periodi in analisi. Tra le vittime predominano le romene, seguite da marocchine, albanesi e ucraine: quest’anno le appartenenti a queste quattro nazionalità raggiungono il 44% del totale delle vittime straniere.
Gli autori: in entrambi i periodi oggetto dell’analisi, la maggior parte dei responsabili dei ‘reati spia’ ha un’età compresa tra 31 e 44 anni (il 38%) cui seguono quelli della fascia anagrafica più elevata, tra i 45 e i 54 anni (24%) e quelli tra i 18 e 30 anni (20%): gli autori minorenni si attestano al 2% mentre la percentuale di autori italiani raggiunge il 72%. Con riferimento alla cittadinanza, predominano gli autori romeni, davanti a marocchini, albanesi, tunisini e nigeriani.
Fonte : Fanpage