In vacanza, al letto, sul treno o in auto: le console portatili sono un must per tutti gli appassionati di videogiochi. Negli ultimi mesi sono cresciuti in modo esponenziale i dispositivi portatili in grado di far girare giochi per pc o per le classiche console casalinghe come Xbox One S/X e Ps5. Ci riferiamo a modelli come l’Asus Rog Ally, Steam Deck, Onexplayer2Pro, GPS Win 4 e Lenovo Legion Go, tutti caratterizzati da un’architettura hardware in grado di far girare giochi AAA, ma anche capaci di diventare delle vere e proprie postazioni di lavoro mobili, come nel caso della Lenovo Legion Go, che presenta peculiarità – come la possibilità di staccare i due controller laterali – che la rendono diversa rispetto alla concorrenza.
Abbiamo selezionato cinque diversi modelli che hanno caratteristiche che li distinguono in maniera piuttosto netta, anche se, chiaramente, il denominatore comune che li accomuna è quello di far divertire l’utente, o grazie a un comparto hardware da prima della classe, o in virtù di un’ottimizzazione software. Nella nostra selezione abbiamo scelto di non includere Nintendo Switch, che gioca una partita tutta sua poiché è direttamente legata alle esclusive della grande N, e Playstation Portal, per via delle sue troppe limitazioni.
Gli anni d’oro delle console portatili
Dopo un periodo piuttosto florido a cavallo degli anni ‘80 e ’90, con Game Boy e Game Gear, oltre ad Atari Link, la prima console portatile con vero schermo a colori al mondo, è stata Nintendo a sdoganare nuovamente il settore dei videogiochi portatili. E lo ha fatto con un concept del tutto nuovo, il DS, dove l’acronimo stava per Dual Screen, doppio schermo, per indicare la sua peculiare caratteristica. Qualche mese dopo Sony ha mostrato i muscoli con la PSP, bella ma sfortunata console portatile. Nel 2010 è stata la volta di Nintendo 3DS, che nell’intero ciclo di vita ha venduto la bellezza di 75 milioni di unità, seguita un anno dopo dalla Sony PlayStation Vita. Anche l’ultima console di casa Sony, il cui progetto è stato definitivamente chiuso nel 2019, se confrontata con il 3DS è stata un flop commerciale. Poi nel 2016 è stata la Nintendo con la Switch, una console ibrida che migliorava in tutto il concept di Wii U, a riportare in auge le console portatili. Nel caso della Switch, un dispositivo portatile con specifiche tecniche poco più che discrete ma in grado di far girare tutti i capolavori Nintendo, segno evidente che su questa tipologia di prodotti l’ottimizzazione è fondamentale.
Steam Deck ha cambiato le carte in tavola
Nel dicembre 2021 ha fatto il suo debutto la Steam Deck, console portatile della Valve, popolare software house dietro lo store ludico Steam. Una console nata per uno specifico motivo: consentire di giocare dal letto o dal divano di casa a tutti (o quasi) i titoli della sterminata libreria Steam. Sotto alla scocca un’APU (unità d’elaborazione accelerata) prodotta grazie al frutto della collaborazione con AMD, ottimizzata per il gioco portatile; si tratta di un processore Zen2 + RDNA2. Come sistema operativo non troviamo Windows ma una distribuzione Linux, SteamOS, specifica per il videogioco. Vista l’architettura da pc, e con un minimo di pratica, si può comunque installare Windows. Valve è stata molto furba in questo senso poiché ha realizzato un prodotto perfetto sia per gli utenti inesperti, che non devono fare altro che inserire le loro credenziali Steam e iniziare a giocare, sia per i più smaliziati, che possono sfruttarla anche per installare Windows e utilizzare store alternativi come quello di Epic. Dati di vendita alla mano, Steam Deck è stato un successo e ha aperto la strada a tutta una serie di concorrenti.
Un altro fattore determinante alla diffusione di questa tipologia di prodotti è stata l’uscita dei processori AMD Ryzen Z1 e Ryzen Z1 Extreme, specifici per questa tipologia di prodotti, grazie al perfetto mix tra prestazioni ed efficienza energetica.
Fonte : Wired