Lo sfogo di Roberta, 42 anni di Padova, a Fanpage.it: “Quella ragazza ci ha salvato e ora sta ricevendo insulti e minacce, tutto questo non ha senso”. Nel mirino degli odiatori social anche la stessa madre e la figlioletta disabile: “Mi hanno detto che dovrei starmene a casa e non stare in strada”.
“Il tuo gesto fa vomitare” e “Devi fare la fine di Giulia Cecchettin“. Sono alcuni dei messaggi che Federica Marinaro, 25enne di Padova, sta ricevendo sui social da alcuni giorni. Il motivo? Lo scorso 4 dicembre ha salvato una bambina disabile di 2 anni e sua mamma che stavano per essere investite da un pirata della strada.
A raccontare cosa è accaduto a Fanpage.it è stata Roberta Castaldi, 42 anni, residente a Padova, nel quartiere Montà, a pochi passi della chiesa. Quel lunedì nel primo pomeriggio era in compagnia della sua bambina, che vive grazie a un aspiratore a causa di una malformazione genetica ai polmoni.
Mi stavo dirigendo con mia figlia disabile verso la scuola Lambruschini, Nell’attraversamento pedonale su via Monta, angolo via Cadamosto quando un’auto, un’Audi A4 di colore bianco, a tutta velocità. È stato a quel punto che è una ragazza si è buttata in mezzo alle strisce per salvare noi e soprattutto mia figlia, rischiando la sua vita per noi”.
La donna ha poi pubblicato un post di ringraziamento sui social ma “purtroppo questo gesto ha scatenato dei messaggi e dei post d’odio in ogni dove, addirittura con molti che augurano la morte di Federica come accaduto a Giulia Cecchetin“, ci spiega. “Comunque è già buono che non sei invalida. Di te nessuno frega”, le scrive un utente. “La tua morte è vicina come quella di Giulia”, gli fa eco un altro. Un altro utente scrive: “Comunque fa ridere se non vomitare il tuo gesto…fai schifo altro che disabile, peccato non ci sei finita tu”.
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“Non solo minacce, alcuni mi fanno notare come alle istituzioni, al sindaco e presidente di regione non interessa niente di quello che è successo non avendo fatto dichiarazioni e quindi dovrei stare zitta perché hanno ragione gli automobilisti e che i disabili come mia figlia dovrebbero starsene a casa” evidenzia Roberta.
E conclude: “Quanto successo è assurdo. Mai avrei pensato di ricevere messaggi di questo tipo. È ora di intervenire per mettere fine a questo pericoloso odio sputato attraverso i social nascondendosi sotto profili falsi. Siamo davvero amareggiate”.
Fonte : Fanpage