Le vittime sarebbero madre e figlia, almeno cinque i feriti uno dei quali gravi. L’attacco sarebbe ancora in corso, i cecchini aprono indiscriminatamente il fuoco. In precedenza pesanti bombardamenti nell’area, colpita anche la casa delle suore di Madre Teresa. Dietro l’assalto le voci (infondate) di un lanciamissili nascosto all’interno dei cortili della parrocchia.
Gerusalemme (AsiaNews) – “Una cosa orribile, stiamo tutti malissimo”. Raggiunto al telefono da AsiaNews p. Ibrahim Faltas, Discreto della Custodia francescana e direttore delle scuole cristiane di Terra Santa, conferma l’uccisione di due donne cristiane nel complesso della parrocchia latina della Sacra Famiglia a Gaza, la cui unica “colpa” era di “stare attraversando la strada”. Entrambe, infatti, volevano recarsi dall’altro lato per andare nell’edificio delle suore “e sono state colpite e uccise”. “Una follia – aggiunge p. Ibrahim – nel contesto di una situazione terribile, di persone che non hanno più un tetto, vivono in un convento e sono prese di mira” senza colpa. “Così ci apprestiamo a vivere il Natale”.
Una nota diffusa in questi minuti dal patriarcato latino di Gerusalemme conferma l’attacco ai cristiani. “Verso mezzogiorno di oggi un cecchino delle Idf [l’esercito israeliano] ha ucciso due donne – si legge nella dichiarazione, inviata ad AsiaNews dal parroco di Gaza p. Gabriel Romanelli – dentro la parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza”. Nahida e Samar, questi i nomi di madre e figlia, “sono state colpite e uccise” da un cecchino che avrebbe colpito e ammazzato anche altre persone di passaggio nella zona. Le due donne “sono state uccise a sangue freddo dentro le mura della parrocchia, dove non vi sono combattenti o miliziani” accusa il patriarcato.
Cristiani nel mirino a Gaza, dove l’esercito israeliano sta conducendo una operazione militare nell’area della parrocchia della Sacra Famiglia finita sotto attacco, colpendo direttamente i fedeli presenti all’interno. Al momento il bilancio provvisorio è di due vittime, che secondo alcune fonti sarebbero madre e figlia. Si tratta di Nahida Khalil Pauls Anton “Umm Emad”” e di sua figlia Samar Kamal Anton, colpite dai proiettili dei cecchini israeliani. La madre è morta sotto i colpi dei militari e la figlia sarebbe stata uccisa mentre cercava di soccorrere l’anziana; oltre alle due vittime già accertate vi sarebbero anche diversi feriti, almeno sette secondo fonti del patriarcato, uno dei quali in condizioni gravissime. In precedenza carri armati con la stella di David hanno aperto il fuoco contro la casa delle suore di Madre Teresa, che ospita 54 persone con disabilità ora sfollate “e senza un posto dove stare” sottolinea la nota patriarcale, “distruggendo il generatore” e provocando altri danni, una religiosa è rimasta ferita a una gamba.
Testimoni riferiscono che i militari israeliani avrebbero attaccato per la presenza – sebbene la notizia sia palesemente infondata – di un mezzo spara-razzi all’interno della parrocchia, che si trova nel quartiere di Zeitoun a Gaza City. La parrocchia resta sotto attacco, con i cecchini che aprono il fuoco sulle persone presenti nell’area in una escalation di violenza e terrore che si sta abbattendo tanto a nord, quanto a sud della Striscia ormai travolta dal conflitto.
In precedenza, nella notte, l’esercito israeliano aveva colpito con pesanti bombardamenti nella zona circostante, provocando forte panico fra le centinaia di persone accolte all’interno sin dall’inizio dell’offensiva militare in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre. Fonti locali riferiscono che la parrocchia è tuttora sotto attacco e, a dispetto dell’intervento del patriarcato latino di Gerusalemme, i militari non sarebbero intenzionati a interrompere le operazioni. I soldati all’interno del compound della parrocchia latina a Gaza starebbero aprendo il fuoco contro i civili, prendendo di mira persone in fuga e disarmate. La comunità è in preda al panico, in particolare fra i più piccoli e le persone anziane sulle oltre 700 persone da due mesi ospitate all’interno. In questo periodo critico, la parrocchia latina ha aiutato anche famiglie musulmane condividendo non solo le sofferenze, ma anche i pochi aiuti disponibili.
Per i cristiani di Gaza si prospetta un Natale di “angoscia” e di “sangue”, come raccontava ieri il parroco di Gaza p. Gabriel Romanelli. La guerra contro i terroristi di Hamas lanciata da Israele ha finito per colpire anche inermi civili cristiani. “Non capiamo come stia stato possibile concepire questo attacco – conclude la nota del patriarcato – a maggior ragione adesso che la Chiesa si sta preparando per le festività di Natale”.
Fonte : Asia