AGI – Per molti suoi detrattori era semplicemente il “cattivo maestro” per le sue teorie politico-sociali e il sostegno intellettuale dimostrato più volte nei confronti della lotta armata e della violenza di classe. Una figura complessa quella di Antonio Negri, detto Toni, nato a Padova nel 1933 e morto oggi a Parigi all’età di 90 anni. Filosofo, politologo – ma anche saggista, accademico e politico (fu deputato del Partito radicale dall’83 all’87) – fu tra i maggiori teorici del marxismo operaista.
Cofondatore e teorico delle organizzazioni della sinistra extraparlamentare Potere Operaio e Autonomia Operaia negli Anni ’60 e ’70, Negri fu processato e condannato per insurrezione armata: viveva da anni in Francia dove beneficiò della cosiddetta ‘Dottrina Mitterand’ sul diritto d’asilo e dove insegnò in diversi atenei.
Incarcerato e processato, all’interno del processo 7 aprile, con l’accusa di aver partecipato ad atti terroristici e d’insurrezione armata, fu assolto dalle accuse, per poi essere nuovamente condannato a 12 anni di carcere per associazione sovversiva e concorso morale in una rapina. Rientrato in Italia nel 1997 per scontare la condanna definitiva, nel 1999 ottenne la semilibertà. Poi nel 2003 tornò libero.
Nel 2002 pubblicò con Michael Hardt uno dei suoi maggiori saggi, “Impero”, noto a livello internazionale, fortemente critico sulla globalizzazione liberista e il moderno imperialismo.
Sangiuliano: “Fu un cattivo maestro”
“Toni Negri fu un cattivo maestro perché, dopo il ’68, il passaggio dal movimentismo giovanile alla pagina buia degli anni di piombo, con il terrorismo di destra e di sinistra, causò tante vittime innocenti. In termini giuridici, poi, una cosa è l’espressione delle idee, un’altra è la pratica materiale della violenza. Ricordo inoltre che Toni Negri andò in Parlamento con i radicali, prima di rompere con Pannella. Certamente, Negri è stato un cattivo maestro, poi però bisogna valutare la sua vicenda in tutta la sua complessità”, ha commentato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Casarini: “Resterai per sempre nel mio cuore, Profeta”
“Resterai per sempre nel mio cuore e nella mia mente, caro Maestro, Padre, Profeta”, scrive su Fb l’attivista e uno dei leader del movimento no-global italiano Luca Casarini, dopo la morte del filosofo Toni Negri. “Caro compagno, caro fratello, resterai nella mia vita. Grazie, per tutto. Per avermi voluto bene, per averne voluto ai miei figli e ai miei compagni. Con immenso amore per Judith, per Anna, Francesco, Nina”, aggiunge, pubblicando poi una riflessione di Negri su san Francesco.
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Fonte : Agi