La Festa di San Gennaro a Napoli
Non si ripete, per il momento, il “miracolo laico” di San Gennaro del 16 dicembre: il sangue del Patrono, alle 9.49, non si è sciolto.
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Davanti alla folla di fedeli assiepati nel Duomo di Napoli, purtroppo, non si è ripetuto il miracolo di San Gennaro del 16 dicembre, il cosiddetto “miracolo laico“, il terzo e ultimo dell’anno: il sangue del Patrono partenopeo, alle ore 9.49, è ancora solido. Il rito liturgico si è ripetuto, identico ogni anno, sull’altare della Cappella: l’ampolla contenente il sangue del Santo Martire è stata prelevata dalla cassaforte e portata sull’altare dall’Abate Monsignor Vincenzo De Gregorio, che ha mostrato il mancato prodigio ai fedeli, il plasma non liquefatto, ancora solido, di San Gennaro.
Una cattiva notizia per tutti i napoletani, devoti e non, dal momento che la liquefazione del sangue del Santo Patrono è di buon auspicio; al contrario, il mancato prodigio, secondo la tradizione, è foriero di sventure. Per fare un esempio, il sangue non si è sciolto sia nel 1939 che nel 1940, gli anni dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale e della partecipazione dell’Italia al conflitto.
Perché si celebra il “miracolo laico” del 16 dicembre
Il terzo miracolo di San Gennaro dell’anno – gli altri due cadono il primo sabato di maggio e il 19 settembre – si celebra in memoria del 16 dicembre 1631: quel giorno si verificò una potente eruzione del Vesuvio. La lava arrivò a minacciare Napoli e così alcuni cittadini presero l’ampolla con il sangue del Santo Patrono e una sua statua e le portarono in processione fino al Ponte della Maddalena: proprio in quel momento la lava si arrestò, risparmiando Napoli.
Fonte : Fanpage