In Russia è tempo di campagna elettorale e dopo un anno in cui ha preferito schermarsi dalle telecamere e dai luoghi pubblici, il leader russo Vladimir Putin è tornato a tenere la sua conferenza stampa di fine anno. Questa volta però, ad aspettarlo non c’erano solo giornalisti e pubblico ma anche una riproduzione del presidente russo, prodotta con l’intelligenza artificiale, che gli ha posto alcune domande.
Dopo quasi 3 ore dall’inizio della conferenza stampa, evento ampiamente organizzato per mettere in buona luce il capo di stato, Putin è sembrato sorpreso di trovarsi a osservare sé stesso nel maxischermo dello studio, tanto da restare senza parole per alcuni secondi. Viso, corporatura, voce e persino la postura e la gestualità sono state riprodotte perfettamente dal video deepfake realizzato con l’intelligenza artificiale.
Il sosia in AI non si però presentato usando il nome di Putin, ma come uno studente dell’università di San Pietroburgo, anche se, per qualche secondo, sugli schermi dei televisori russi sono apparsi due identici Putin, uno di fianco all’altro. Ironizzando sulla sua stessa presenza, il deepfake ha chiesto al leader russo se esistano davvero suoi sosia in carne e ossa, come ipotizzato di frequente dai media occidentali, e quale fosse la sua opinione rispetto a pericoli posti dall’intelligenza artificiale.
Putin, quello vero (almeno per quanto ne sappiamo), ha risposto alle domande indicando il doppione come la sua “prima controfigura” e che “è impossibile evitare” l’intelligenza artificiale. Rivolgendosi direttamente al sosia, ha però anche tenuto a sottolineare che “può parlare come me e usare il mio tono di voce, ma che solo una persona può essere come me e parlare con la mia voce e quella persona sarò io”, come riporta la traduzione fornita da Cnbc.
Il doppione di Putin non è però stata l’unica sorpresa della conferenza stampa. Durante l’evento, il pubblico da casa è stato invitato a mandare messaggi per porre domande al leader e alcuni di questi sono sfuggiti alla censura. In particolare tre messaggi hanno provato a sfidare direttamente la narrazione putiniana della Russia, chiedendogli “Perché la tua realtà è diversa dalla nostra realtà?”, “Quando la vera Russia sarà la stessa che si vede in tv?” e “Quando sarà possibile trasferirsi nella Russia di cui ci parla dal primo canale?”. Chiaramente sia Putin che i conduttori in sala hanno ignorato questi messaggi.
Fonte : Wired