Già da qualche mese si vociferava che Spotify stesse lavorando a una funzione che avrebbe consentito agli utenti di generare playlist con il supporto dell’AI. Ma ora quelle voci sembrano diventare realtà. In queste ore, infatti, l’utente di TikTok @robdad_ ha condiviso un video che mostra in anteprima la nuova funzionalità dell’app di streaming musicale, accessibile dalla sezione “La tua libreria”, semplicemente cliccando sull’icona “+” in alto a destra sullo schermo. L’opzione della playlist generata dall’intelligenza artificiale si va ad aggiungere così alle due già preesistenti a disposizione degli utenti: creare una playlist personale o condividerne una con gli amici.
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Disponibile esclusivamente in lingua inglese – e attualmente soltanto in fase di test – la funzione di Spotify sembra assomigliare in tutto e per tutto a un qualunque chatbot AI. Una volta selezionata l’opzione di una playlist generata dall’intelligenza artificiale, la piattaforma restituisce all’utente una schermata in cui è possibile descrivere a parole la tipologia di musica che si vuole ascoltare, oppure scegliere tra un elenco di suggerimenti utili come “darsi la carica con canzoni divertenti, allegre e positive” e “concentrarsi sul lavoro con l’elettronica strumentale”. Dopo qualche secondo di elaborazione, Spotify esaudisce la richiesta dell’utente, offrendogli la possibilità di perfezionare la playlist eliminando i brani che non gli piacciono.
Insomma, la nuova opzione dell’app di streaming musicale sembra funzionare proprio come un qualunque chatbot in stile ChatGpt, e questo genera non poca aspettativa tra gli utenti. Eppure, come chiarisce la piattaforma, per il momento l’integrazione della tecnologia è soltanto un test, e nulla più. In ogni caso, se Spotify dovesse decidere di lanciare la funzione non sarebbe poi così stupefacente, considerando che già a inizio anno ha presentato ai suoi utenti un dj personalizzato basato sull’intelligenza artificiale. D’altronde Ziad Sultan, responsabile della personalizzazione della società, ha dichiarato a TechCrunch che la compagnia vuole essere conosciuta per la sua “competenza nell’intelligenza artificiale“. E le playlist generate da questa tecnologia potrebbero davvero dimostrare che Spotify ha tutte le carte in regola per farlo.
Fonte : Wired