Le notizie di oggi: l’Indonesia invierà in Giappone 100mila lavoratori nell’arco di cinque anni. I rifugiati afghani in Pakistan potranno restare nel Paese altri due mesi. La Cina dice di aver mediato “un cessate il fuoco temporaneo” tra la giunta golpista birmana e le milizie etniche. I candidati presidenziali di Taiwan divisi sullo sviluppo di sottomarini. Dal 2014 800mila russi si sono trasferiti in Crimea.
HONG KONG
La polizia di Hong Kong offre una ricompensa da 1 milione di dollari honkonghesi (128mila dollari) per informazioni che portino all’arresto di cinque attivisti pro-democrazia che vivono all’estero, accusati di aver violato la legge sulla sicurezza nazionale. Uno di loro, Simon Cheng, oggi residente nel Regno Unito, nel 2019 era stato arrestato nella Cina continentale e aveva raccontato di essere stato “incatenato, bendato e incappucciato” durante la detenzione.
INDONESIA – GIAPPONE
Nei prossimi cinque anni l’Indonesia invierà in Giappone altri 100mila lavoratori per far fronte alla carenza di manodopera locale. Il Giappone ha avviato un programma per accogliere lavoratori stranieri qualificati nel 2019, ma secondo un rapporto del 2022 dell’Agenzia giapponese per la cooperazione internazionale, il Giappone avrebbe bisogno di 6,7 milioni di lavoratori stranieri entro il 2040 per mantenere inviariata la crescita economica.
PAKISTAN – AFGHANISTAN
Il governo pakistano ha annunciato che i rifugiati afghani in attesa di documenti da un Paese terzo potranno restare nel Paese per altri due mesi, prorogando al 29 febbraio 2024 una scadenza prevista nei giorni scorsi. A ottobre Islamabad aveva imposto l’espulsione di oltre un milione di afghani e secondo l’Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati (UNHCR), più di 450mila persone hanno fatto ritorno, motivate soprattutto dal timore di venire arrestati in Pakistan.
MYANMAR – CINA
La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ieri ha dichiarato che Pechino ha mediato “un cessate il fuoco temporaneo” tra la giunta golpista birmana e le tre milizie etniche che a fine novembre hanno lanciato un’offensiva coordinata nel nord del Myanmar. In precedenza la Cina aveva menzionato i colloqui tra le parti in guerra ma non aveva fatto riferimento a una tregua.
TAIWAN
I candidati alle elezioni presidenziali di Taiwan, previste il mese prossimo, sono divisi sulle iniziative riguardo lo sviluppo di sottomarini a livello nazionale per contrastare la minaccia militare cinese, evidenziando le profonde divisioni sulla difesa. Il Kuomintang vorrebbe aprire un’indagine sull’ammiraglio Huang Shu -kuang, ex capo delle forze armate ora a capo di una task force per la produzione di sottomarini, un progetto chiave dell’attuale presidente Tsai Ing-wen, del Partito democratico progressista.
RUSSIA
La sezione ucraina del Gruppo di Helsinki per i diritti umani ha calcolato che dall’annessione del 2014 si sono trasferiti in Crimea 800mila russi, mentre oltre 100mila ucraini hanno abbandonato la penisola, a testimonianza di una “sostituzione etnica” in corso da parte della Russia, che continua anche a deportare ed espellere progressivamente i tatari dalla Crimea.
MOLDAVIA
Altri 6 sacerdoti ortodossi moldavi a Chişinău e in un villaggio vicino alla capitale sono passati alla Chiesa romena, venendo sospesi a divinis dal metropolita di tutta la Moldavia Vladimir (Kantaryan), approfondendo lo scisma in corso dopo che il Sinodo moldavo ha respinto la richiesta di staccarsi dalla giurisdizione del patriarcato di Mosca.
Fonte : Asia