iPhone 16 potrebbe variare il design delle fotocamere posteriori non soltanto per una questione puramente estetica, ma anche per un’esigenza funzionale. Le ultime voci sulla futura generazione di melafonini ipotizzano infatti una disposizione verticale per le lenti sul retro, così da favorire la cattura di video spaziali visualizzabili in modo immersivo su Vision Pro. Il prossimo modello ritornerà dunque allo stile visto per l’ultima volta su iPhone 12 versione standard, con la differenza di sensori ben più grandi e luminosi.
L’alloggiamento della fotocamera posteriore è diventata ormai l’unica vera discriminante a livello estetico per distinguere uno smartphone dall’altro. Ci sono modelli che puntano su un’isola squadrata, altri tonda e così di conseguenza anche la disposizione dei vari sensori può seguire un ordinamento verticale, orizzontale oppure più insolito. Apple finora è rimasta rigorosa nella scelta di impilare gli occhi dello smartphone sin da quando aveva introdotto il doppio sensore, passando alla disposizione in diagonale da iPhone 13 in poi. Da iPhone 16 dovrebbe ritornare al verticale, come da render pubblicato da MacRumors. Nell’immagine di copertina si possono osservare due opzioni, quella più classica a sinistra (che sembra la più attendibile) e quella con una sporgenza più marcata e uniforme delle due fotocamere a destra che per certi versi ricorda quanto già visto con iPhone X e la sua “pillola” posteriore.
I due sensori in verticali permetteranno di girare video spaziali già pronti da visualizzare sul Vision Pro: prerogativa per ora solo degli iPhone 15 Pro, questi filmati sono di tipo immersivo e tridimensionale, con una qualità per il momento limitata al full hd e a 30 fotogrammi al secondo, che però potrebbe migliorare nel 2024. Ritornando al design di iPhone 16, il flash rimarrebbe a destra in alto in entrambe le opzioni, mentre per la cronaca i pulsanti sul lato accoglierebbero anche il tasto azione programmabile che dovrebbe riguardare dall’anno prossimo anche i modelli standard.
Fonte : Wired