A partire dalla fine di novembre, la variante Jn.1 di Covid-19 è stata inclusa dall’Oms nella lista delle varianti di interesse (Voi, Variants Of Interest). Si tratta di una parente stretta dell’ormai nota Pirola – il cui nome ufficiale è Ba.2.86 – rispetto alla quale presenta una sola mutazione sulla proteina Spike. Jn.1 (nome ufficiale Ba.2.86.1.1) si sta attualmente diffondendo nel Regno Unito con un ritmo piuttosto sostenuto rispetto alle altre varianti. Ecco che cosa sappiamo al riguardo.
Identikit e sintomi di di Jn.1
Jn.1 sarebbe stata osservata per la prima volta in Lussemburgo, per diffondersi poi oltreoceano, negli Stati Uniti, dove è stata rilevata per la prima volta a settembre, secondo quanto riportato dal Cdc (Centers for Disease Control and Prevention). Sempre negli Stati Uniti, alla fine di ottobre Jn.1 costitutiva solo lo 0,1% dei sequenziamenti relativi ai casi di Covid-19, mentre, sempre secondo le stime del Cdc, dall’inizio di dicembre la sua prevalenza sarebbe salita al 15-29% rispetto al totale.
Come anticipato, questa variante si sta attualmente diffondendo anche nel Regno Unito: secondo quanto riportato dalla Uk Health Security Agency in un report del 6 dicembre, il vantaggio nel tasso di crescita settimanale per Jn.1 è pari all’84,23%, quasi quattro volte più elevato rispetto a quello misurato per Pirola (23.35%) e JD.1.1 (21.51%), derivante dal ceppo Xbb.
Al momento non è noto se Jn.1 causi una sintomatologia diversa e riconoscibile rispetto a quella collegata alle altre varianti attualmente in circolazione (cioè febbre, mal di gola, tosse, mal di testa, affaticamento, dolori articolari e muscolari) e secondo il Cdc, per ora non ci sono prove del fatto che possa rappresentare un rischio maggiore per la salute pubblica. Anche se, si legge ancora nel rapporto, il fatto che si stia diffondendo così rapidamente sembra suggerire una migliore capacità rispetto agli altri sotto-lignaggi di eludere le difese del sistema immunitario.
Varianti prevalenti in Italia
Per quanto riguarda l’Italia, attualmente il sotto-lignaggio più diffuso è il Jg.3, che deriva dalla sotto-variante Eg.5.1.3. In generale, al 4 dicembre le sequenze riconducibili alla Eg.5 (nota come Eris) costituivano in Italia circa il 52,7% del totale, mentre i sequenziamenti riconducibili alla variante Pirola erano pari al 12,2%, con una tendenza in aumento rispetto alle settimane precedenti.
Fonte : Wired