Il 2024 sarà l’anno in cui metà della popolazione mondiale andrà a votare

Metà della popolazione mondiale nel 2024 si recherà alle urne: tra elezioni nazionali, comunitarie e locali si andrà al voto in 76 Paesi, che rappresentano il 51% della popolazione mondiale. Non tutte queste elezioni potranno essere considerate significative e democratiche, tra limitazioni alla libertà di voto e di parola. Le urne saranno aperte anche in Paesi dove al governo ci sono veri e propri regimi, come in Iran. Alcune potrebbero cambiare i destini globali, come la sfida tra Joe Biden e Donald Trump negli Stati Uniti, altre rappresentare un’evoluzione storica come le presidenziali in Messico che vedono due donne candidate dai principali partiti nazionali.

Elezioni 2024, i paesi al voto

In totale 4 miliardi di persone saranno chiamati a votare nel 2024. Quelle che ci riguardano più da vicino sono le elezioni europee: circa 400 milioni di elettrici ed elettori dei 27 Paesi membri dell’Unione Europea sono chiamati al voto per eleggere i propri rappresentanti al Parlamento europeo. Le date da segnare in agenda vanno dal 6 al 9 giugno 2024.

Tra gli Stati che saranno impegnati a conteggiare le schede ci sono anche dieci dei Paesi più popolosi al mondo. Stiamo parlando di Bangladesh, Brasile, India e Indonesia. Ma nella lista compaiono pure Messico, Pakistan e Stati Uniti. Ci sono però territori in cui il voto rappresenterà poco più di una formalità come in Bielorussia, guidata dal Aleksander Lukashenko. In Russia difficile immaginare un esito diverso dalla rielezione di Vladimir Putin, che guida il Paese in maniera autoritaria e da anni “cancella” gli oppositori politici. Solo 43 Stati tra quelli chiamati alle urne, secondo l’Economist, avranno elezioni pienamente libere e democratiche.  Anche il continente africano sarà impegnato a esprimere i propri rappresentanti, con 18 Paesi alle urne. In questo caso avranno diritto al voto quasi 300 milioni di persone. 

Elezioni: quando e perché seguirle

Considerando le sole elezioni nazionali, di natura presidenziale o legislativa, saranno 56 gli Stati che andranno al voto: insieme rappresentano più del 40% del prodotto interno lordo globale. In prima fila ci saranno i cittadini di Taiwan che il 13 gennaio 2024 voteranno un nuovo presidente. Gli ultimi a recarsi alle urne saranno quelli degli Stati Uniti, dove l’ex presidente Donald Trump darà battaglia al democratico Joe Biden, attualmente inquilino della Casa Bianca. Di seguito una lista di alcuni dei principali Paesi che andranno al voto nel 2024 e perché seguire le relative elezioni. 

Elezioni Taiwan 13 gennaio

Taiwan andrà alle elezioni presidenziali e per il Parlamento. Perché tenerle d’occhio: significative in termini di definizione delle future relazioni con la Cina.

Elezioni El Salvador 4 febbraio

In El Salvador si terranno elezioni presidenziali e del Parlamento. Perché tenerle d’occhio: è candidato nuovamente l’attuale presidente Nayib Bukele, che ha fatto del suo Paese il primo ad adottare il bitcoin.

Elezioni Indonesia 14 febbraio

In Indonesia sia elezioni presidenziali che del Parlamento. Perché tenerle d’occhio: si è chiusa l’era di Joko Widodo, presidente per due mandati dal 2014. Si sfideranno per la carica: Ganjar Pranowo, Anies Baswedan e Prabowo Subianto. Con 205 milioni di elettori, l’Indonesia rappresenta la più grande democrazia del Sudest asiatico e uno degli Stati dove i cambiamenti climatici stanno generando problemi devastanti.

Elezioni Iran 1 marzo 

Ci saranno elezioni parlamentari in Iran. Perché tenerle d’occhio: nonostante il regime sembri saldamente al potere, il voto potrebbe essere l’occasione per nuove manifestazioni di piazza guidate dalle donne iraniane, le cui rivolte sono state di recente premiate dall’Ue col premio Sakharov.

Elezioni Russia 17 marzo

In Russia si avranno elezioni presidenziali. Perché tenerle d’occhio: Vladimir Putin si è ricandidato per il quinto mandato e punta a restare al potere fino al 2030. Andranno alle urne anche i cittadini delle regioni ucraine annesse, entrate sotto il parziale controllo del Cremlino dopo l’inizio della guerra con Kiev.

Elezioni India

In India sono programmate le elezioni politiche tra aprile e maggio. Perché tenerle d’occhio: è il Paese più popoloso al mondo, con 1,4 miliardi di abitanti. L’attuale presidente è il conservatore Narendra Modi, che punta a vincere nuovamente col suo partito Bharatiya Janata Party (Bjp), improntato ad un nazionalismo di stampo induista che preoccupa la minoranza musulmana nel Paese.

Elezioni Messico 2 giugno

In Messico avranno luogo elezioni presidenziali e parlamentari. Perché tenerle d’occhio: saranno due donne a sfidarsi alle presidenziali. Il partito di sinistra attualmente al potere, il Movimento di Rigenerazione Nazionale (Morena), ha candidato Claudia Sheinbaum, ex sindaco di Città del Messico. La rivale sarà Xochtil Galvez, esponente del Partito di azione nazionale di stampo conservatore.

Elezioni Ue 6 – 9 giugno

Nell’Unione europea sono attese le elezioni per l’Europarlamento. Perché tenerle d’occhio: la popolazione dei 27 Stati membri nominerà 720 rappresentanti, 15 in più della precedente tornata. Per la prima volta si profila la possibilità che Strasburgo non sia guidata da una coalizione tra il gruppo di sinistra dei Socialisti & Democratici e quello di destra del Partito popolare europeo. Quest’ultimo sta valutando alleanze coi partiti dell’estrema destra che si sono già imposti a livello nazionale in Italia, Finlandia, Ungheria e Olanda. 

Elezioni Usa 5 novembre

Negli Stati Uniti d’America sono in programma le elezioni presidenziali e il rinnovo del Congresso. Perché tenerle d’occhio: si rinnova la sfida tra l’attuale presidente della Casa Bianca, Joe Biden, e il suo predecessore, Donald Trump, nel frattempo incriminato per vari reati, tra cui l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021.  

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Fonte : Today